“Tornavo a casa e trovavo sempre un motivo per bere. O perché c’erano i miei amici, o perché non volevo starmene in silenzio pensando a stro***e. Molte persone usano il calcio come una valvola di sfogo, mentre io avevo bisogno di una via di fuga dal calcio”. È quanto racconta Adriano nella sua autobiografia, “La mia più grande paura”, che affronta i momenti più difficile della vita dell’ex attaccante dell’Inter, dando grande spazio ai problemi di alcolismo. Un problema talmente grande che vide l’intervento in prima persona del presidente Massimo Moratti: “Vogliamo dirti una cosa, non c’è nulla di cui vergognarti per quello che ti sta succedendo. Voglio darti un suggerimento, vorremmo mandarti in un posto speciale. Il dotto Combi ti spiegherà i dettagli. Ti parlerà di questo posto in Svizzera, una clinica“, le parole di Moratti nel racconto di Adriano. Parole che spiazzarono Adriano: “In quel momento non capii la conversazione. ‘Non sono pazzo, presidente’. Mi sono innervosito, hai mai visto un giocatore ricoverato in una clinica riabilitativa?”.