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È in arrivo nel nuovo anno sugli schermi italiani “fuori gioco”, documentario sul mondo degli arbitri, diretto da David Mastinu e prodotto da Golia Srl di Stefania Curci. Come fa sapere la casa produttrice con una nota, le riprese sono iniziate in questi giorni. “La linea narrativa del documentario è incentrata sulla figura arbitrale, dando un grande valore all’essere umano che vi è sotto la divisa. Lo spessore e il rilievo della parte emotiva sia dell’arbitro che della persona, che racconta il suo percorso, e la sua vita, sarà un focus del progetto. Mettere in evidenza il sacrificio, l’allenamento e la dedizione allo studio che il percorso da arbitro porta ad affrontare. I toni del progetto hanno un taglio sociale, di denuncia, con sfumature drammatiche che possano lasciar spazio a riflessioni a chi guarda. Infine, tra la linea narrativa e il tono, si arriva ad un intreccio, dove la figura arbitrale risalta come figura vincente e degna di rispetto”, recita la nota. Verranno intervistati arbitri di serie A, oltre a Carlo Pacifici (Presidente Nazionale AIA), Riccardo Bernardini, Carmine Cacace, Paolo Samà (Presidente AIA di Ciampino), Gennaro Pistilli, Emilia Corradino, Matteo Stilli. Interverranno, inoltre, i genitori di alcuni di loro.
“Ogni domenica, in un campo qualsiasi di una città qualsiasi, o di provincia, si verifica un atto di violenza verso un arbitro, o meglio un atto di violenza verso un ragazzo o una ragazza che indossa una divisa. Spesso questi atti sono guidati da un pregiudizio, da un odio non giustificato verso la figura arbitrale. Nascono da un meccanismo inconscio che si costruisce quando siamo bambini. Osservando il modo di fare dei grandi, la figura arbitrale viene messa perennemente in discussione, un bambino lo sente a casa mentre il genitore guarda la partita, lo sente nei programmi sportivi, lo sente dallo stesso allenatore che analizza la sconfitta della propria squadra. Offendere un arbitro purtroppo è la normalità . Lo scopo del documentario è proprio questo, sgretolare questo pregiudizio, eliminare in qualche modo quest’odio non giustificato, trasformare questa normalità , in anormalità . Come? Una delle domande poste era come poter fare”, si legge. “Una delle soluzioni, o tentativo a progetto ultimato, è quella di contattare più società Calcistiche possibili, con il quale vedere e analizzare il documentario. I fruitori saranno proprio i ragazzi iscritti nelle società , giovani calciatori, ma anche allenatori, dirigenti, e possibilmente i Genitori stessi. Alla fine della proiezione, che si terrà nelle sedi delle società , si aprirà un dibattito con il pubblico presente riguardo il progetto appena visto. Credo che questa sia una possibilità per tentare di sensibilizzare l’intero mondo calcistico al rispetto verso la figura arbitrale, e della persona che vi è sotto la divisa. Nel documentario ci saranno testimonianze, interviste alle associazioni arbitrali, Aia, anche i genitori degli arbitri. Alcune riprese sono state effettuate nei campi e sugli spalti durante le partite, le immagini in questa situazione non saranno mirate ai volti delle tifoserie, ma effettuate con dettagli della partita”.
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