Calcio

Infantino apre alla tecnologia in campo: “Siamo nel 2016, non possiamo più chiudere gli occhi”

Gianni Infantino - Foto Piotr Drabik CC BY 2.0

“Dobbiamo essere in grado di coinvolgerli e per questo una della mie priorità sarà quella di mettere subito su una squadra di leggende che brillino per la Fifa e con la Fifa in giro per il Mondo”. Parole di Gianni Infantino, appena eletto presidente Fifa. E’ una delle proposte che domani a Cardiff, alla riunione dell’Ifab proporrà.

Sul tavolo, però, c’è anche la possibile sperimentazione della video-assistenza per gli arbitri, quella moviola in campo invocata da molti. “La tecnologia e’ ovviamente un argomento fondamentale che dobbiamo analizzare in modo serio. Siamo nel 2016 e non possiamo piu’ chiudere gli occhi. La tecnologia sulla linea di porta è già una realtà per cui dobbiamo approfondire la materia e condurre delle sperimentazioni per vedere in quali circostanze la tecnologia dovrebbe essere usata. Perché è fondamentale, anche cruciale, vedere che tipo di impatto può avere sul flusso della partita. Una delle peculiarità del calcio è che il gioco non si ferma come invece succede in altri sport dove hai il tempo di guardare il monitor. Se la fludità del gioco può essere garantita, allora possiamo vedere come la tecnologia può essere d’aiuto. Ma dobbiamo partire il prima possibile con dei test seri. La tecnologia va migliorando e se possiamo avere qualche aiuto per gli arbitri, affinche’ prendano la giusta decisione, anche questo e’ trasparenza”

Mondiale a 40 squadre, tecnologia e un maggior coinvolgimento di giocatori e tifosi, senza i quali il calcio non potrebbe esistere: sono questi i punti sui quali insiste Infantino. “Daremmo ad altre otto squadre la possibilità di partecipare ma soprattutto a molti più paesi l’opportunità di sognare di partecipare. Ovviamente  ci sono delle questioni da analizzare e discutere, come l’impatto sul calendario anche se non penso che peserebbe molto, ma dobbiamo approfondire l’argomento con attenzione e serieta’ e quindi andare avanti”. Altra priorità lo sviluppo del calcio. “Ho viaggiato molto per i vari Continenti e ho visitato molti Paesi e ho visto coi miei occhi di cosa c’e’ bisogno. E penso che possiamo e dovremmo fare molto. E possiamo farlo con poco. Dobbiamo investire su programmi su misura perche’ le necessita’ non sono le stesse in Bhutan, Madagascar, Svizzera o Paraguay” dichiara in una intervista rilasciata al portale Fifa. Infine un appello ai tifosi affinché non abbandonino il calcio. “A loro dico di avere fiducia in noi, in me che sono anch’io un tifoso. Sono come loro, amo il calcio. Il calcio senza i tifosi e’ niente, abbiamo bisogno dei giocatori e dei tifosi, due elementi che sono stati trascurati per troppo tempo. E’ arrivato il momento di cambiare, di coinvolgerli in tutto quello che facciamo”

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