Il giovane calciatore ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo: la lettera dell’ex Juventus ha commosso tutti.
Dire addio ai propri sogni per fare i conti con la cruda realtà non è mai facile, fa parte del processo della vita che, volente o nolente, ti segna il cammino, indirizzandone il futuro. Simone Muratore, a soli 26 anni, ha dovuto mettere fine alle proprie ambizioni da calciatore a causa di un brutto male. L’ormai ex centrocampista ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo dopo aver debuttato in Serie A e in Champions League con la maglia della Juventus. La carriera calcistica di Simone Muratore ha cominciato ad avere una piega negativa tre anni fa, quando al 26enne venne diagnosticato un grave tumore al cervello (neurocitoma al ventricolo sinistro).
“Pensavo che fosse uno stop temporaneo, ero abbastanza tranquillo. Poi l’operazione si è complicata: doveva durare 6-7 ore, siamo arrivati a 10-11. Quando mi sono svegliato dal coma pensavo di smettere col calcio, ma ora voglio tornare in campo: è una tappa che vedo vicina”, aveva raccontato l’ex Juventus a margine di un’intervista al quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’. Adesso, però, è arrivato il momento di dire basta per Simone Muratore. Il 26enne ha messo definitivamente fine al suo sogno da calciatore e lo ha fatto tramite una lettera che ha commosso tutti.
Muratore appende gli scarpini al chiodo: la lettera è commovente!
Simone Muratore dice addio al calcio giocato. Dopo delle attente valutazioni, il 26enne ha maturato la volontà di mettere fine alla sua avventura da giocatore. L’ex Juventus ha reso pubblica la sua scelta tramite i propri canali social, attraverso una toccante lettera: “Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno. Neurocitoma al ventricolo sinistro. Attimi di pensieri, di domande, di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell’intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima”.
Muratore ha poi proseguito: “Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto rimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno 0. Ci sono stati giorni che facevo fatica anche ad alzarmi dal letto nonostante mi sentissi già meglio. Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine a tornare, ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima, mi sono reso conto che comunque avevo la fortuna di essere guarito e di stare bene”.
In seguito , l’ex Juventus ha continuato dicendo: “Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno. Sono grato a tutto quello che ho fatto e conquistato dentro a quel rettangolo verde, insieme ai miei compagni, diventati poi miei amici. Sono stati anni magnifici, il campo, lo spogliatoio, la passione, sono cose difficili anche da spiegare se non le provi in prima persona”.
I ringraziamenti alla famiglia e ai club che lo hanno accolto: “Ringrazio in primis la mia famiglia per essermi stata accanto sempre. Tommaso, il mio bimbo unico e speciale che mi ha dato la forza per andare avanti, e infine i miei amici. Ringrazio la società Juventus, Atalanta e Tondela per essere state accanto. Impari a dare importanza alle cose quando sei a un passo dal portele perdere. La vita è un dono meraviglioso”. L’addio al calcio di Muratore ha toccato tutti nel profondo, così come alla Juventus. Infatti, la società bianconera ha deciso di far sentire la propria vicinanza a Simone, offrendogli un contratto da collaboratore tecnico per il settore giovanile.
La carriera di Muratore
Simone Muratore è cresciuto come centrocampista nelle giovanili della Juventus. Nonostante i due pesantissimi infortuni al ginocchio, riesce a guadagnarsi un posto di rilievo nella formazione Under 23. Nella stagione 2019/2020, considerate le innumerevoli defezioni, l’allora tecnico della Juventus, Maurizio Sarri, decide di chiamarlo in prima squadra, facendolo debuttare in Champions League contro il Bayer Leverkusen.
Nel giugno del 2020, Simone Muratore fa il suo debutto anche nel campionato di Serie A, indossando sempre la maglia della Juventus. Il giocatore subentra nel finale di gara contro il Lecce. Muratore chiude la stagione con 4 presenze e con la medaglia al collo di campione d’Italia. Dopo poche settimane, la Juventus decide di cedere il cartellino del calciatore all’Atalanta.
In seguito, i bergamaschi, che sborsano 7 milioni di euro per ingaggiarlo, lo girano in prestito alla Reggiana. Una volta conclusa la parentesi in Emilia, la Dea cede il calciatore nuovamente a titolo temporaneo. Muratore sbarca in Portogallo, alla corte del Tondela. Li colleziona a malapena due presenza prima di rientrare all’Atalanta, squadra con cui il contratto era scaduto il 30 giugno 2023. Proprio a margine dell’esperienza in Portogallo, gli è stato diagnosticato neurocitoma al ventricolo sinistro. Un brutto male che adesso Simone Muratore ha messo fortunatamente alle spalle.