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“Sto vivendo uno dei momenti più belli della mia vita a livello emotivo e personale. Godendo della crescita di mia figlia, dello stare con mia moglie. Mi godo una città meravigliosa, sicura, e la bellezza di prendere un gelato con mia figlia. Vivo momenti che prima, con la pressione e l’esposizione, non si potevano vivere. Il calcio è una giungla in cui tutti devono guardarsi dietro. La mia testa è concentrata a rispettare il contratto con l’Inter Miami, non c’è possibilità che io torni nella pentola a pressione di prima. Adesso sono in pace con se stesso. Amo il calcio e lo amerò sempre, ma ultimamente mi piace sempre meno vederlo. L’altro giorno ho smesso di guardare il PSG-Manchester City al telefono perché mia figlia voleva vedere i cartoni in televisione, ho cambiato l’ordine delle priorità. La gente non capisce. Se ho quello che ho, è perché mi sono spaccato la schiena da quando avevo 9 anni. Non ho implorato né chiesto per favore, ho chiesto quello che pensavo di meritare per quello che ho dato con la maglia di ogni club in cui ho militato. Dietro al calciatore ci sono tanti sacrifici”. Così Gonzalo Higuain, concessosi ai microfoni di Espn, nel contesto di una lunga intervista inerente alla sua carriera e al momento della sua vita professionale. L’ex attaccante di Napoli, Juventus e Milan ha parlato delle sue sensazioni attuali, in Mls, per poi tornare indietro nel tempo e ricordare la dura pressione del calcio europeo. Si può dire, a tutti gli effetti, che l’attaccante argentino abbia trovato la sua dimensione e la sua zona di comfort a fine carriera.
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