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Il direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini, ha parlato ai microfoni di Rai Radio2 di ciò che sta succedendo in Ucraina a causa della guerra. Ecco le sue parole: “In questo momento siamo a Kiev, non siamo riusciti a venire via in tempo per vari motivi, onestamente anche per errori di qualcuno, non nostri, e da uomini di sport abbiamo fatto la scelta di stare qua ad aiutare i nostri ragazzi, dopodiché penseremo anche a noi come venirne via. Per il momento abbiamo scorte di cibo e siamo in contatto con il Console e con l’ambasciata per capire cosa è meglio fare, anche se abbiamo capito che dobbiamo arrangiarci perché grossi aiuti non ne avremo. Mi assumo la responsabilità di quello che dico. Il Console lo sentiamo quotidianamente, cerca di tranquillizzarci. Non siamo gli unici italiani qui a Kiev, avrà sicuramente un’ambasciata già piena, avrà altre persone da supportare, però, a parte darci qualche consiglio, finora non abbiamo ricevuto nessun tipo di altro appoggio. Finora sono sorpreso in positivo dalla loro maturità. Sono 35 brasiliani tutti con famiglia, giovanissimi, e per il momento sono anche loro abbastanza abbandonati dalla loro ambasciata. In quattro giorni non hanno ricevuto un solo aiuto. Mi sono mobilitato io questa mattina per trovare i pannolini per i bambini perché non avevano neanche più quelli. Io non sto lanciando accuse, ma credo che si possa fare di più”.
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