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“Questa tr…! 16 anni può andare a battere, l’età l’ha“. Una frase da censurare, da condannare e che ora costa un posto di lavoro. L’Unione Sportiva Grosseto 1912 ha licenziato il vice allenatore dei Giovanissimi A Tommaso Casalini per aver rivolto delle pesanti offese alla giovane Greta Thunberg, nota attivista svedese per lo sviluppo sostenibile. Casalini pochi giorni fa si era sfogato sul suo profilo Facebook contro Greta offendendola pesantemente con frasi sessiste. Il suo messaggio ben presto ha fatto il giro dei social ed è stato condannato immediatamente dal Grosseto che attraverso una nota ufficiale ha deciso di sollevarlo dall’incarico: “In seguito a quanto apparso sui social, l’Unione Sportiva Grosseto 1912 comunica il licenziamento del vice allenatore dei Giovanissimi A, Tommaso Casalini, per un comportamento non consono alla linea tracciata dalla società che punta sui valori morali prima ancora che sui valori tecnici. Vista la gravità di quanto affermato dal signor Casalini, la società ha provveduto a sollevare lo stesso dall’incarico con effetto immediato, dissociandosi completamente dalle affermazioni lette su Facebook, riservandosi di procedere per vie legali per tutelare la propria immagine nelle sedi opportune“.
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Casalini, accortosi di aver oltrepassato qualsiasi linea della decenza, ha voluto chiedere pubblicamente scusa a Thunberg attraverso il portale Grosseto Sport: “Desidero chiedere pubblicamente scusa a tutti, a cominciare da Greta Thunberg, per il post che ho scritto su Facebook la scorsa settimana. Un’esternazione scritta in un mio momento di rabbia contro la giovane attivista svedese con un linguaggio assolutamente sbagliato e con un contenuto del quale mi pento. Non ho mai pensato né potrei pensare davvero certe cose, a maggior ragione di una minorenne. Tuttavia, quando uno sbaglia è giusto che si assuma la responsabilità dei propri errori, pertanto accetto di buon grado la decisione dell’Us Grosseto di sollevarmi dal mio ruolo di vice-allenatore dei Giovanissimi A e mi scuso col sodalizio biancorosso per l’evidente imbarazzo provocato col mio gesto”.
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