“Salary cap? Nel paesaggio drammatico che stiamo vivendo di qusti tempi non si può pensare che una componente come quella dei calciatori che assorbe il 70/80% dei fatturati possa essere indenne. I sacrifici sono necessari da parte di tutti e quelli, anche se apprezzati dai calciatori, sono insufficienti. Dopo la mia richiesta sia la Fifa che la Uefa stanno studiando come intervenire a tal proposito. I club hanno in corso obbligazioni che non possono disattendere ma vanno accompagnati in un percorso virtuoso e duraturo e che soprattutto faccia attenzione a tutelare anche i calciatori che guadagnano cifre basse”. Queste le dichiarazioni del presidente della Figc Gabriele Gravina a proposito dell’ipotesi di introduzione di un salary cap nel mondo del calcio. Nel corso dell’intervista a Il Sole 24 ore il numero uno del calcio italiano si è anche soffermato sulle misure da adottare per fronteggiare la crisi: “Aiuti dal Governo? Per ogni euro assegnato al calcio, il calcio ne restituisce 16 alle casse pubbliche. Nell’ultimo decennio abbiamo ricevuto contributi dal CONI per circa 800 milioni e versato allo Stato oltre 12 miliardi. Non chiediamo indennizzi a fondo perduto, ma pari dignità con altri settori industriali”, ha concluso Gravina.
Gravina torna a parlare di salary cap: “Fifa e Uefa stanno studiando come intervenire”
Gabriele Gravina