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“Il calcio partecipa commosso al ricordo delle vittime di Covid-19 come ha fatto per tutto quest’anno, manifestando vicinanza a coloro che hanno sofferto e supportando chi, come gli operatori dei servizi essenziali, ha tenuto insieme l’intero Paese alimentando ogni giorno la speranza di poter superare questo terribile periodo. Purtroppo l’Italia ha pagato al Coronavirus un sacrificio altissimo, ma ha già dimostrato di sapersi rialzare. Non siamo ancora usciti dall’emergenza eppure si inizia finalmente a intravedere una luce in fondo al tunnel“. Sono queste le parole che Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, ha pronunciato in occasione della Giornata di ricordo delle vittime del Covid.
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Una FIGC, in particolare, ha contribuito con 100mila al sostentamento dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, oltre a promuovere numerose iniziative. Tra queste #leregoledelgioco, tesa a sensibilizzare i cittadini sui comportamenti da adottare per contenere il contagio. Oppure #loScudettodelCuore, la quale ha assegnato simbolicamente lo Scudetto 2020 a tutte le categorie professionali scese in campo durante l’emergenza.
A inizio emergenza la FIGC ha poi messo a disposizione della Protezione Civile di Firenze il Centro Tecnico Federale di Coverciano: la Casa delle Nazionali è stata ribattezzata la Casa della Solidarietà e per 40 giorni, dal 6 aprile al 15 maggio 2020, Coverciano ha ospitato al suo interno 48 pazienti positivi al Covid-19. Non da meno è stata la scelta di far giocare ad ottobre la Nazionale a Bergamo contro i Paesi Bassi in occasione della sfida di Nations League: un momento che ha unito tutta l’Italia nel ricordo delle vittime e delle sofferenze della pandemia.
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