“Due giorni prima della finale dei Mondiali contro la Francia ho ricevuto una mail in cui mi informavano che ero risultato positivo al doping. Ricevere una notizia del genere prima della finale Mondiale, è orribile, sono stato male in quei due giorni, ho avuto la febbre, probabilmente le mie difese si sono abbassate“. Il Papu Gomez ha raccontato la vicenda doping all’interno del podcast del giornalista argentino Juan Pablo Varsky, riportata da Marca. La positività, dovuta al fatto di aver curato la tosse con lo sciroppo del figlio, dimenticandosi di comunicarlo al medico, e la squalifica di due anni lo hanno messo ai margini del calcio, ma il 36enne argentino campione del mondo non si arrende ed è pronto a ripartire dalle serie inferiori. Nelle ultime ore si è parlato dell’interesse del Renate nei suoi confronti, club che milita nel girone A del campionato di Serie C.
Tornando sul momento della scoperta della positività, Gomez ha aggiunto: “Non ho detto nulla a nessuno perché non volevo distrarre l’ambiente prima di una finale Mondiale, mi sarei sentito un egoista a farlo. Ora sono pronto a ricominciare, come un dilettante che sogna di esordire in prima squadra. Devo accettare che il mio personaggio che mi sono costruito sta finendo e che ora sono una persona normale, che ricomincia, non come il Papu, ma come Alejandro. Devo accettare che nessuno ti chiami più pur essendo campione del mondo“, ha concluso l’ex Atalanta.