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“Mi chiamò il Barcellona, era già tutto fatto: il contratto era stabilito. Mancava soltanto l’accordo tra le società sul pagamento: il Villarreal voleva una parte fissa maggiore rispetto al bonus, il Barcellona al contrario. Appena il Barcellona lo seppe, cambiò obiettivi e non andai lì“. Giuseppe Rossi si racconta così ai microfoni di Cronachedispogliatoio.it. L’ex attaccante della Nazionale italiana e ora in forza al Real Salt Lake, negli Stati Uniti, svela il retroscena del suo possibile passaggio in blaugrana: “L’ultima con il Villarreal fu una stagione straordinaria: dopo Messi e Ronaldo, in Spagna c’ero io – spiega Rossi -. Non avevo parlato con nessuno di loro, neanche con Piqué: in quel periodo non sentii nessuno a livello personale tra i giocatori. Quando ti arriva un’offerta del genere non ci pensi due volte: era in quel momento la squadra probabilmente più forte del calcio. Davvero un peccato, ma non ho nessun rimpianto. Il Villarreal mi aveva capito e io avevo fatto di tutto“. E sul possibile trasferimento alla Juve: “Quando arrivò Conte alla Juventus ero vicinissimo, la trattativa ci fu. Avevamo venduto Santi Cazorla e la dirigenza mi disse: ‘Giuseppe, abbiamo già ceduto lui e non possiamo lasciar andare via anche te‘” ha chiosato Rossi.
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