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“L’ideale sarebbe avere un’uniformità di valutazione. Al momento navighiamo completamente a vista”. Così Giovanni Malagò rispondendo a una domanda legata alla decisione della regione Emilia-Romagna e del Veneto di consentire l’apertura degli eventi sportivi all’aperto fino a un massimo di mille spettatori. Il numero uno del Coni prosegue poi spiegando come non si possano paragonare due tipi di eventi, ma sottolinea che in alcune zone d’Italia si ragioni in un certo modo e in altre nella maniera completamente opposta per quanto riguarda le riaperture: “Certo un impianto indoor non può essere paragonato a un circuito di Formula 1. Ma la questione è chiara: ci sono Governo e Cts, poi le ordinanze regionali in base al tipo di manifestazione e tutto questo è oggetto di discussioni e polemiche. Lo sport non può accettarlo, ma soffre e deve rispettarlo. Le Regioni che osano di più mostrano sensibilità verso le esigenze degli organizzatori. Ora ripartiamo dagli Internazionali di tennis, ma fa riflettere che per le partite di calcio del Parma e del Sassuolo si ragioni in un modo e altrove in un altro”.
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