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Due anni e mezzo fa Claudio Gavillucci arbitrava Sampdoria-Napoli, penultima giornata di campionato, e poi Udinese-Bologna, ultima giornata: due partite per nulla banali visto che in campo c’erano verdetti importanti. Poi la dismissione improvvisa per ‘ragioni tecniche’, ultimo della lista della Can A di quell’anno. Un mistero che ancora Gavillucci non è riuscito a spiegarsi: ricorsi, battaglie, contro ricorsi, ma alla fine non può più arbitrare in Italia. E allora si è trasferito in Inghilterra dove coniuga il lavoro, attività nel settore alimentare e nutrizionale, alla sua più grande passione: il fischietto. E pazienza se ieri sera ha arbitrato Curzon Ashton-Alfreton Town, gara d’apertura della National League North, quinta serie del calcio inglese. “Tornare ad arbitrare in leghe dove il calcio è puramente divertimento e farlo nella nazione dove sono nate le regole del gioco è senz’altro un’esperienza unica per chi come me ama il calcio – ha dichiarato Gavillucci al Daily Star – Le ragioni date dall’AIA sulla mia dismissione successivamente riguardavano i punteggi delle mie prestazioni. Purtroppo non avrò mai chiarezza perché fino alla scorsa stagione non c’era trasparenza sulle valutazioni e le performance degli arbitri di Serie A come invece è qui in Inghilterra. Ma rifarei tutto”.
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