Calcio

Gabriele Gravina: “Ho avvertito un senso di abbandono. Lavoro Mancini straordinario”

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina

Ci sono stati momenti in cui ho avvertito un senso di abbandono, di solitudine. Non dimentico l’assenza, nei momenti cruciali, di quelle persone che pure appartengono a questo mondo. E poi alcuni attacchi…Bilanciati, però, da soddisfazioni. La più grande è stata quella di poter far ripartire la macchina. E dimostrare che il calcio è un mondo migliore di quello che troppo spesso viene rappresentato“. Queste le dichiarazioni di Gabriele Gravina, presidente della Figc, sul momento vissuto dal calcio durante il lockdown e sulla ripartenza dei campionati. Oggi riceverà da Tuttosport un riconoscimento a margine della cerimonia del Golden Boy: “E’ venuto fuori il carattere, la voglia di combattere – racconta ancora Gravina – Certo: qualche sbandamento c’è stato, ma il calcio ha gli anticorpi per reagire e per intercettare in tempo le situazioni potenzialmente tossiche. Sarei ipocrita a sostenere che non ci sono stati anche dei momenti di sofferenza, ma non c’è nessun altro ambito come questo che offra la possibilità di rimediare ai propri sbagli, di costruire e di ricostruire”.

E sul suo futuro da numero 1 del calcio italiano: Io intendo lavorare sulla base di un percorso condiviso da parte di presidenti e delegati. Ho dimostrato di saper gestire una drammatica fase emergenziale, ora vorrei essere messo alla prova nella gestione della rinascita ed ultimare il percorso di riforme interrotto nel febbraio scorso. Ciò che di straordinario è stato fatto negli ultimi mesi, infatti, non deve cancellare i risultati ottenuti prima: dalla riforma della giustizia sportiva allo sviluppo del calcio femminile, passando per l’ammodernamento del sistema di regole per l’iscrizione ai campionati e la creazione di una divisione per il calcio paralimpico e sperimentale. Rivendico con orgoglio il grande prestigio riconquistato dalla Figc anche fuori dal campo”. Infine su Mancini: “E’ l’uomo che ha portato l’Italia calcistica fuori da quel buio Medioevo in cui era sprofondata dopo la notte dell’eliminazione dal Mondiale. Ha davvero compiuto un lavoro straordinario e un nuovo Rinascimento calcistico, supportato da tutto il Club Italia”.

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