[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Un altro caso di violenza ai danni di un arbitro nel dilettantismo italiano. Stavolta è toccato ad un direttore di gara di 18 anni della sezione di Imperia, finito in ospedale dopo esser stato preso a pugni da alcuni tesserati del club savonese al termine della partita Quiliano-Valleggia – Campese, valida per il campionato di Prima Categoria e finita 3-3. Il gol del pari nei sei minuti di recupero concessi hanno scatenato la furia di un tesserato della società di casa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri.
Arrivata puntuale la condanna di Giulio Ivaldi, presidente del Comitato ligure Figc: “Una vergogna per tutti e per il movimento calcistico ligure che fortunatamente non è questo – ha detto -. Mi rivolgo a tutti con un accorato appello: siamo alle prime giornate di campionato, abbiamo fatto una fatica immane per tenere il movimento unito durante la pandemia e ripartire come sta avvenendo. Fermiamo, per favore, la violenza nei fatti e nelle parole che la alimentano“.
Ma il presidente della società quilianese, Giorgio Landucci, ridimensiona. “Non è successo nulla di grave, di questo sono certo – ha detto Landucci-. Ho visto l’arbitro dopo la partita nello spogliatoio e non mi sembrava sconvolto ma sinceramente non so cosa sia accaduto. L’episodio è avvenuto in un angolo nascosto del campo. Il direttore di gara denuncia di aver subito violenza, vedremo di risolverla come meglio possiamo. Se è successo qualcosa di sgradevole la società lo condanna con fermezza“. Ma continuano le recriminazioni: “L’arbitro ha concesso 6′ di recupero senza segnalarlo -spiega Landucci- ha fatto proseguire fino alla rete del pareggio degli ospiti. Secondo noi la direzione di gara non è stata delle migliori”
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]