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āIn questi giorni vogliamo rivendicare la nostra competenza e il ruolo fondamentale che rivestiamo nellāevoluzione del paeseā. Il presidente della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco presenta cosƬ il XXXV Congresso al via oggi presso lāHotel Roma Cavalieri con al centro il tema āGuardiamo al futuro: lāatleta al centroā. Per il numero uno della Fmsi, candidato unico nellāAssemblea elettiva convocata sabato prossimo e dunque pronto alla conferma per il quadriennio 2017-2020, il sistema sportivo italiano deve fare tanti passi avanti soprattutto nel campo della formazione e dellāeducazione medica.
āDa sempre la prevenzione fa parte della nostra cultura ā sottolinea Casasco ā Ć importante non solo perchĆ© va a ridurre il numero delle morti improvvise sui campi di gara, ma perchĆ© permette lāindividuazione di pericolose patologie. Al riguardo bisogna capire una cosa: per chi fa attivitĆ fisica il rischio non ĆØ legato soltanto a problemi cardiopolmonari ma soprattutto alle concussioni cerebraliā. Proprio per questo, spiega Casasco, āla formazione ĆØ fondamentale: la legge Balduzzi prevede lāapplicazione del Pssd (Pronto soccorso sportivo defibrillato, ndr) ma spesso non viene rispettata, se non in alcune realtĆ circoscritte, come nel mondo del rugby dove tutti sanno cosa fareā.
Nel calcio, invece, la situazione ĆØ differente: āOggi i giocatori non sanno come comportarsi quando cāĆØ un infortunio, si stringono attorno al compagno a terra e intervengono in modo inappropriato, mentre dovrebbero soltanto allontanarsi in attesa dellāintervento dei medici ā osserva Casasco ā Il modello organizzativo sulle emergenze nei campi di gara ĆØ chiaro, ognuno dovrebbe sapere perfettamente cosa fare e come agire: basterebbe fare un briefing prima di scendere in campo tra gli arbitri, i medici sociali, i capitani e anche la figura del āmatch doctorā che potrebbe essere il quarto uomoā.
Formazione ed educazione tra i grandi, dunque, senza perĆ² dimenticare i giovani. Anzi. āLāepigenetica parla chiaro ā aggiunge Casasco ā i nostri geni sono influenzati da tre fattori: ambiente, nutrizione e attivitĆ fisica. PerchĆ© nella scuola dobbiamo andare a implorare due ore di ginnastica? PerchĆ© non farne cinque a settimana, magari prima dellāinizio delle lezioni? Cosa aspettiamo ad investire nellāeducazione e nella formazione? CāĆØ un problema culturale. Dobbiamo investire negli asili e nelle scuoleā. Un appello chiaro e diretto, che sarĆ approfondito nella tre giorni di incontri del XXXV Congresso della Fmsi.