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Tramite il suo profilo Instagram, il tecnico del Flamengo Jorge Sampaoli ha commentato il pugno rifilato da un suo collaboratore all’attaccante Pedro: “Non credo nella violenza come soluzione. Non ci porta da nessuna parte. Né nella vita, né nel calcio. Durante la mia carriera, ho visto così tante risse che mi hanno sempre lasciato vuoto. Quello che è successo ieri mi ha reso molto triste. Abbiamo oscurato una vittoria impressionante con una disputa interna le cui ragioni esistono, ma in questo momento non contano. La storia mi ha mostrato che l’unica soluzione è la conversazione. Anche quando ho commesso un errore o ho visto l’errore degli altri. Ho fede nella parola. Che è un modo di avere fiducia negli esseri umani. Perché la violenza ci separa e la conversazione ci unisce“.
L’allenatore argentino ha poi proseguito: “Quando ero bambino e ho iniziato a giocare a calcio, le risse dentro e fuori dal campo erano molto comuni. Così come molte cose nel mondo sono cambiate in peggio, alcune sono cambiate in meglio. La violenza è sempre meno accettata ogni giorno come un modo per risolvere le cose. È una trasformazione che richiederà tempo. Non sarà dall’oggi al domani. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare. Perché abbiamo la possibilità di trasformarci. Per essere migliori. Sono il leader di questa squadra. Mi fa molto male quando due colleghi litigano. Altro che violenza. Gli allenatori non si dedicano solo alla tattica e alla preparazione dei calciatori. Lavoriamo soprattutto per gestire i gruppi. Cerchiamo di migliorare e di prenderci cura delle persone. Non ho dormito pensando a come aiutare Pedro e Pablo (Fernandez, preparatore atletico, ndr). So che voi due avete passato una notte orribile. E che, qualunque cosa accada, abbiamo l’obbligo di prenderci cura di noi stessi. Per cambiarci. Per unirci. Per essere migliore. E per mettere il Flamengo in cima“.
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