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Daniele Pradé racconta la sua battaglia. Ospite a “Il calciomercato che verrà”, programma Sky condotto da Luca Marchetti e Gianluca Di Marzio, Pradé ha rivelato di aver vissuto in prima persona l’incubo del coronavirus. “Un virus subdolo, bastardo. Fa male. Non riesci ad alzarti dal letto, hai febbre alta, sudore, diarrea, tosse – ha detto il dirigente della viola -. E la preoccupazione diventa tanta: quando vedi che le persone intorno a te si ammalano, e poi addirittura arriva l’ambulanza per ricoverare i tuoi suoceri, senti davvero cose che ti toccano in primo piano. Per fortuna l’abbiamo passata e io sarò sempre un portavoce sulle misure da seguire“. E il pensiero ovviamente va a tutti coloro che hanno sofferto questa malattia: “Il mio primo pensiero va a tutte le famiglie che hanno perso in modo tragico i loro familiari, non hanno potuto dare una carezza, bacio, non hanno potuto fare il funerale. Niente. Io mi sento quasi un messaggero, e il mio messaggio è uno: positività. Nella nostra famiglia, si sono ammalati in 9, il virus l’ho portato in casa io: mia moglie, mia figlia, i miei cognati e i nipoti. E soprattuto ai miei suoceri, per cui ho avuto molta paura. Sono stati ricoverati trenta giorni, e per fortuna sono stati allo Spallanzani, uno dei migliori centri al mondo per questo virus“.
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Superato il covid-19, però, è tempo di ripartire e il pensiero si sposta sulla ripresa del campionato: “Quando hai precauzioni e accorgimenti, sai che puoi ripartire. E io lo dico, sarò testimone di questo: il calcio sarà un veicolo giusto per la nostra nuova vita, perché con il virus dovremo convivere. È importante riprendere a giocare: dopo le pandemie c’è una rinascita, si riparte dalle cose popolari. E il calcio lo è. E al di là del fatto che ci lavorino in tanti, è parte della nostra vita, della nostra socialità. Deve ripartire“.
E c’è tanta incertezza soprattutto sul calciomercato: “Dovrà tornare alla normalità, nel tempo. Skype e il telefono non vanno, non sono strumenti adatti: ci dobbiamo vedere. Staremo a distanza, certo, in attesa di poter stare meglio. La Fiorentina è forte e sana economicamente, come tutte le società del mondo dovremo stare molto attenti ai bilanci e a quel che si farà, ma non abbiamo necessità di svendere“. Poi sul futuro di Iachini: “Con l’allenatore c’è un grande rapporto. Ci siamo detti che a fine stagione ci saremmo seduti per studiare insieme la situazione migliore, siamo molto felici di come ha lavorato, la squadra stava facendo bene prima della pausa“.
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