[the_ad id=”10725″]
Cosimo Sibilia si prende la Lega nazionale dilettanti e lancia la candidatura di Carlo Tavecchio alla guida della Federcalcio. L’Assemblea elettiva della Lnd, riunita oggi all’Hilton Rome Airport di Fiumicino, non poteva riservare sorprese sulla nuova organizzazione dei dilettanti, visto che il neo presidente era candidato unico, designato all’unanimità dalle assemblee dei comitati, della Divisione calcio a cinque e dei dipartimenti interregionale e calcio femminile.
Sibilia raccoglie dunque l’eredità di Antonio Cosentino e si mette al lavoro con idee chiare sul programma da realizzare nei prossimi quattro anni: “Oggi ho coronato un sogno, è un onore poter presiedere la Lnd che è il cuore pulsante del calcio per numeri e valori – ha spiegato il nuovo presidente, ex numero uno del Coni Campania – La Lega nazionale dilettanti fattura quasi un miliardo di euro, conta più di 13.000 società e più di un milione di tesserati. Un italiano su 56 è tesserato per una società dilettantistica: questa è la fotografia più nitida di quanto la nostra lega impatti nel sistema paese. L’ambito sociale sarà il nostro primo pensiero ma c’è bisogno di più. È necessaria un’azione ulteriore per guardare lontano con una programmazione di lungo corso, servono nuove idee per conquistare risorse economiche, serve ulteriore impegno per lo sviluppo del calcio femminile così come una partecipazione sempre più numerosa delle donne nell’ambito della lega”.
Per Sibilia serve oltretutto la conferma del presidente Carlo Tavecchio alla guida della Figc. L’Assemblea odierna ha rappresentato la prima occasione di incontro e discussione tra le varie componenti della Federcalcio dopo il passo avanti fatto ieri in Consiglio da Andrea Abodi, probabile sfidante nelle elezioni del prossimo 6 marzo. “La Lnd intende sostenere Carlo Tavecchio – ha dichiarato Sibilia di fronte ai delegati – Non lo facciamo perché il presidente federale proviene dalla nostra realtà, ma perché abbiamo valutato i risultati dell’ultimo biennio, a partire da quanto fatto in ambito internazionale con il sostegno a Ceferin e Infantino, nuovi presidenti di Uefa e Fifa. Speriamo che ci possa essere unità d’intenti tra le varie componenti e che Tavecchio possa venire appoggiato da tutti”.
Uno scenario però al momento improbabile, perché l’asse Serie B-Lega Pro, con il probabile appoggio dell’Assocalciatori, sembra intenzionato a puntare su Abodi. “Il mio è un appello all’unità, il calcio ne ha bisogno – ha sottolineato Sibilia – Diventare presidente con il 53 per cento dei voti non serve a nessuno in questo momento difficile. Ma è ovvio che siamo in democrazia e tutti possono candidarsi: ognuno poi si assumerà le proprie responsabilità”.
L’appello all’unità, in fondo, è condiviso da tutti, da Tavecchio ad Abodi oggi presenti a Fiumicino fino al presidente del Coni Giovanni Malagò, anche lui intervenuto all’Assemblea della Lnd: “Ci sono tante cose da fare nei prossimi quattro anni – ha sottolineato il numero uno dello sport italiano – e io ho il dovere di dire che, a prescindere da chi sarà il presidente, con una rappresentanza del 51% in Consiglio federale sarà sicuramente più complicato”.
Per provare a compattare le diverse posizioni ed evitare una probabile spaccatura della base elettorale è sceso oggi in campo anche Claudio Lotito: il presidente della Lazio, sostenitore di Tavecchio dal primo minuto, ha trattenuto Abodi in un lungo dialogo, un faccia a faccia di oltre un’ora al termine dell’Assemblea, senza però riuscire a convincerlo a fare un passo indietro. Da qui al 6 marzo tante cose possono cambiare, ma sembra difficile che Tavecchio possa presentarsi da candidato unico per la conferma alla guida della Figc.