Per mettere fine al commissariamento della Figc, nel 2018 “firmammo la candidatura dell’attuale presidente Gravina alla guida della Figc, avendo esplicitamente dichiarato lo stesso Gravina di voler rinunciare a una ulteriore, successiva candidatura anche per riconoscere il ruolo della Lega Nazionale Dilettanti“. Lo ha dichiarato Cosimo Sibilia nel suo intervento all’assemblea elettiva della Federcalcio. “Mi sono candidato non per una una sorta di questione personale con Gravina. Ho accettato questa sfida per coerenza – ha proseguito il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti – “Condividere con voi tutto questo già è una vittoria”.
“Tra me e Gravina non c’è nulla di personale. Basta andare indietro nel tempo e tutto diventa comprensibile: nella vita si può cambiare idea, ma bisogna portare rispetto per i propri interlocutori. Nel 2018 ero il candidato con il maggior numero di voti, ma il commissariamento della Figc portò a nuove riflessioni tra le componenti, La Lega Dilettanti fu capofila di una raccolta di firme per chiedere al commissario straordinario di convocare l’assemblea elettiva. Convenimmo che il candidato ideale sarebbe stato un ex presidente federale (Giancarlo Abete, ndr), ma fummo costretti a rinunciare alla candidatura per un’interpretazione della legge Lotti. E allora ci accordammo su Gravina, che dichiarò di non volersi ricandidare a fine mandato. L’accordo fu sottoscritto e garantito dall’ex presidente federale, in assenza del quale non avrei mai firmato, ma che ora nulla ha fatto per esaminare i motivi di tale cambiamento. Questa è la verità dei fatti, provabile a livello documentale: se qualcuno può smentirla lo faccia pubblicamente. Io ho accettato la sfida di candidarmi non per ambizioni personali, ma per coerenza e linearità”.