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Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenuto a ‘Ripartelitalia.it’, ha spiegato il grande impegno profuso affinché i campionati italiani ripartano: “Il compito della Federcalcio è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco. La Figc è scesa in campo con determinazione affinché l’Italia riparta insieme al calcio, un settore occupazionale importante, che produce emozioni e che genera introiti ingenti per lo Stato. Abbiamo lavorato incessantemente insieme al Ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e al Ministro della Salute Roberto Speranza, per creare le condizioni di sicurezza per la ripresa dei campionati professionistici, perché solo il ritorno in campo consente di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni”.
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Il numero uno della Federcalcio italiana ha poi parlato dell’importante lavoro svolto in collaborazione con il Coni ed il Governo: “In questo contesto, la Figc ha prima analizzato lo scenario attraverso un suo studio d’impatto, ne ha condiviso le risultanze con le componenti federali e poi ne ha fatto partecipi il Coni e il Ministro per lo Sport. Successivamente ha lavorato, con la sua Commissione Medico Scientifica, alla stesura dei protocolli necessari al via libera degli allenamenti e delle gare a porte chiuse, oltre a proporre, e ottenere, interventi normativi del Governo determinanti per la tenuta del movimento nel suo complesso. Un lavoro costante, spesso svolto sotto traccia, che non si è ancora concluso, ma di cui il mondo del calcio inizia a beneficiare. Le ragioni profonde dell’azione intrapresa dalla Figc finalizzata alla ripresa del calcio professionistico, oltre a garantire la conclusione regolare delle competizioni favorendo il principio del merito sportivo, sono da ricercare nell’impatto reale che lo sport più amato dagli italiani ha nel nostro Paese”.
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