La Figc ha formalmente depositato al Tar della regione Lazio il ricorso amministrativo con il quale la Federazione contesta la delibera dell’Antitrust. A inizio luglio scorso la Figc è stata sanzionata con oltre 4 milioni di euro, con l’accusa di aver abusato della propria posizione dominante sul mercato dell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico, al fine di escludere gli Enti di Promozione Sportiva. L’impugnativa, affidato alla competenza della prima sezione del tribunale amministrativo, attende ora la fissazione dell’udienza collegiale. Con la delibera contestata, l’Autorità ha accertato che la Figc avrebbe attuato una strategia per rafforzare la propria posizione ed estenderla al mercato dell’attività non solo agonistica, ma anche amatoriale in cui operano gli EPS. Secondo l’Antitrust, si legge nella nota ufficiale: “La strategia abusiva si è realizzata innanzitutto attraverso la mancata stipula, da parte della Figc, delle convenzioni richieste dal Regolamento Eps del Coni (2014) per lo svolgimento dell’attività agonistica” e in secondo luogo “la Figc ha usato in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando illegittimamente come agonistica l’attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con atleti compresi tra i 12 e i 17 anni”, imponendo “anche per gli atleti fino ai 12 anni (per definizione non rientranti nell’attività agonistica) il convenzionamento tra la Federazione e gli Eps e la pre-autorizzazione dell’evento“.