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Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, risponde con fermezza a chi lo ha accusato di misoginia in occasione della finale per il quinto e sesto posto del Mondiale per club, in cui l’arbitro donna brasiliana Edina Alves Batista non è stata salutata dallo sceicco qatariota Bin Hamad Al Thani, per la verità essendo anche lei in prima persona a evitare il “pugno-pugno” fatto dal collega uomo.
In molti hanno pensato che a suggerirle di rispettare l’ortodossia islamica nel contatto tra uomo e donna fosse stato proprio il numero uno del calcio mondiale, che invece smentisce immediatamente: “Viste le bugie che sono state diffuse in merito a quanto detto alle donne arbitro durante la cerimonia di premiazione della finale della Coppa del Mondo per club Fifa vorrei fare un chiarimento. Ho colto l’occasione per congratularmi con loro per l’ottimo lavoro che hanno svolto durante la competizione. E’ stata la prima volta che le donne arbitro sono state designate, e utilizzate, in una competizione maschile ‘senior’ della Fifa. Come tutti sanno, sono un forte sostenitore dei diritti delle donne e della parità di trattamento di ogni essere umano. Indipendentemente da sesso, razza, etnia, orientamento sessuale, religione o abilità fisiche. Coloro che hanno diffuso false voci dovrebbero vergognarsi”.
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