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In concomitanza con la Giornata internazionale delle Nazioni Unite per contrastare l’incitamento all’odio, la Fifa ha pubblicato un rapporto indipendente dal quale si evidenzia il crescente grado di abusi nei confronti di calciatori su piattaforme di social media durante i tornei internazionali. per questo, in collaborazione con FifPro, il sindacato internazionale dei calciatori, è stato sviluppato un programma condiviso per combattere l’incitamento all’odio sui social media. Nuovi strumenti di moderazioni verranno usati anche per combattere l’incitamento all’odio nei confronti dei calciatori, anche in vista dei prossimi Mondiali del Qatar. Ecco le parole del Presidente della Fifa, Giovanni Infantino: “Il nostro dovere è proteggere il calcio, e questo inizia con i giocatori che portano tanta gioia e felicità a tutti noi con le loro imprese sul campo. Purtroppo si sta sviluppando una tendenza in cui una percentuale di post sui canali social diretti a giocatori, allenatori, direttori di gara e alle squadre stesse non è accettabile: ogni forma di discriminazione non trova posto nel calcio”.
Secondo il rapporto della Fifa, oltre il 50% dei giocatori hanno ricevuto una qualche forma di abuso discriminatorio, con gran parte di quell’abuso proveniente dalla nazione di origine dei giocatori. I commenti omofobici (40%) e razzisti (38%) hanno fornito la maggior parte degli abusi, molti dei quali rimangono pubblicati negli account in cui erano stati originariamente diretti. A questo proposito, ha parlato il Presidente di FifPro, David Aganzo: “Gli abusi online sono una questione sociale e come settore non possiamo accettare che questa nuova forma di abuso e discriminazione colpisca cosi’ tante persone, compresi i nostri giocatori. Diversi sindacati di giocatori hanno svolto un ottimo lavoro su questo argomento che, collegato al nostro recente rapporto lanciato insieme ad altri sindacati di giocatori, ci fornisce molti spunti per affrontare la questione in futuro. La ricerca come questi rapporti e’ fondamentale, ma deve portare ad azioni per fornire prevenzione e rimedi. Siamo lieti che questa collaborazione con la Fifa sia un passo costruttivo in questa direzione”.
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