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Il Fair Play Finanziario funziona e lo dimostrano i numeri. E’ quanto si legge sulla nona relazione comparativa sulle licenze per club pubblicata dalla Uefa con il titolo “The European Club Footballing Landscape”. Il report dell’organismo europeo (LEGGI QUI) evidenzia come il progetto introdotto nel 2011 stia funzionando e stia contribuendo a creare maggior stabilità e sostenibilità fra i club europei.
In particolare, la crescita annuale dei ricavi dei 700 club delle massime divisioni si attesta intorno al 10%, mai così bene dal 2002. Inoltre, nel periodo dal 2010 al 2016 i club europei sono riusciti a svolgere la loro attività risultando sempre meno dipendenti da donazioni/sovvenzioni e altri ricavi una tantum mentre sono da evidenziare i dati di crescita negli incassi degli stadi (+7%), sponsorizzazioni e ricavi commerciali (+59%), diritti televisivi (+64%), entrate legate ai trasferimenti (+105%) e premi in denaro della UEFA e premi di solidarietà (+106%). A 269 milioni di euro nel 2016 sono scese le perdite al netto di trasferimenti, finanziamenti e imposte e sono ventisei i campionati che hanno generato profitti. E se il debito netto continua a scendere, il patrimonio netto delle società raddoppia: il primo è passato dal 65% dei ricavi prima del 2011 al 35% nel 2016.
Capitolo a parte dedicato alle presenze negli stadi. Il podio in Europa è assegnato a Barcellona, Manchester United e Borussia Dortmund con Real Madrid e Bayern Monaco a seguire. L’Inter è nella top 20 in virtù di un quindicesimo posto che le permette di essere l’unica italiana in questa speciale classifica.
Soddisfatto il presidente Aleksander Čeferin, autore della prefazione della relazione: “I club stanno generando utili e investendo su attività e infrastrutture anche grazie al fair play finanziario della UEFA. Per la prima volta, gli investimenti dei club in stadi e altre attività a lungo termine hanno superato il miliardo di euro nel 2016. Non sorprende, quindi, che sempre più federazioni e leghe, sia europee che non, comincino a implementare una versione propria del fair play finanziario”.