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Appena dieci anni fa, erano tutte fuori dai radar del calcio che conta. Oggi, si giocano il pass per la finale di Europa League, che una di loro vincerà . Nel calcio, tutto può succedere: anche che West Ham ed Eintracht Francoforte, che nel 2012 tornavano rispettivamente in Premier League e Bundesliga dopo anni di declino, Lipsia e Rangers, per motivi diversi addirittura in quarta divisione, possano alzare al cielo un trofeo dimostrando quanto conti la programmazione in questo sport. Nulla è frutto del caso, mai. Serve un progetto. Vero, Italia?
Non è certo un caso se l’Eintrach Francoforte è in grado di battere il Barcellona. E’ vero, Xavi sta combinando un mezzo disastro e il Clasico aveva illuso tutti, ma per vincere al Camp Nou serve ben altro. Un’ossatura di squadra che è quella ormai da anni, con pilastri difensivi (citofonare Hinteregger) tanta qualità in attacco (Kostic su tutti), e uno spirito di gruppo ben forgiato dal tecnico Glasner, arrivato nel 2021 e capace di mantenere ancora una volta i tedeschi in Europa, anche dovendosi operare nel frattempo al volto per via di un incidente stradale. La loro rivale sulla strada per la finale sarà il West Ham, probabilmente la più attrezzata tra le quattro. Dopo alcuni anni in sordina, lo storico club di Londra ha rilanciato le proprie ambizioni negli ultimi anni, arrivando a giocare con continuità in Europa e lottando per le posizioni che contano in Premier League. Una lieve flessione nelle ultime settimane ha fatto sfumare il quarto posto, posizione occupata per larghi tratti della stagione, ma va detto come vincendo questo trofeo si può giocare lo stesso la Champions: lo scozzese David Moyes da Glasgow, che tutti ricordano per il fallimento al Manchester United, vuole definitivamente riabilitare la sua carriera.
E proprio da Glasgow passano le ambizioni dei Rangers, finalmente tornati competitivi sia in Scozia che in Europa. Una delle squadre storiche del calcio europeo appena dieci anni fa si trovava catapultata in quarta divisione scozzese per via di problemi economici. Una lenta risalita, poi con Gerrard in panchina il ritorno alla competitività e, finalmente, la vittoria del campionato nel 2021 ai danni del Celtic, con cui sono in piena corsa anche quest’anno. Andata via la leggenda Liverpool, sulla panchina della cenerentola di queste semifinali siede ora Giovanni Van Bronckhorst, che sta facendo grandi cose e non vuole abdicare proprio ora che i suoi giocano una semifinale europea a quattordici anni dall’ultima volta. Per loro, in semifinale, c’è il Lipsia. Doloroso nominarlo per i tifosi dell’Atalanta, eliminata ai quarti da quella che è una squadra apprezzata per il lavoro societario degli ultimi anni, con la Red Bull che ha deciso di investire e, come sempre, ne ha tratto i frutti, ma abbastanza odiata in Germania proprio per la sua assenza di storia. Del resto, dieci anni fa era in quarta divisione, quindi l’exploit in Bundesliga con Nagelsmann fino alla semifinale di Champions League nell’edizione della pandemia. La semifinale, ora, è quella della coppa minore, ma le ambizioni sono sempre gigantesche: alzare il titolo.
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