Cambi sì, ma senza esagerare. Ivan Juric non rivoluziona la Roma nel giorno della prima trasferta stagionale in Europa League. Di fronte c’è l’Elfsborg, squadra allenata da Oscar Hiljemark, che conosce bene il tecnico giallorosso avendo giocato al Genoa sotto la sua guida per un breve periodo nelle stagioni 2016-17 e 2018-19. “È un allenatore di calcio molto valido – ha detto l’ex centrocampista, che in Italia ha vestito anche la maglia del Palermo -. Ha un’idea chiara, una struttura ben definita e delle certezze su come vuole far giocare la squadra. Abbiamo trascorso insieme alcuni anni e abbiamo vissuto sia momenti positivi che negativi, quindi credo che sarà un bell’incontro quando ci rivedremo”. L’Elfsborg è una squadra non diversa dalle formazioni scandinave che in questi anni stanno dimostrando di essere più che competitive in Europa. La fisicità resta un tratto distintivo, ma c’è più qualità rispetto al passato e la velocità degli esterni rimane un fattore. Michael Baidoo è l’uomo da tenere d’occhio, mentre a centrocampo il titolare è l’ex Bologna Andri Fannar Baldursson. La Roma non cambia volto. Gli unici cambi saranno puramente per necessità. A partire da Dovbyk, leggermente affaticato dopo il match col Venezia, mentre Dybala verrà preservato in vista del Monza. Può riposare anche Celik, con Saud Abdulhamid che si candida per una chance da titolare. Potrebbe ancora aspettare invece Mats Hummels. “È quello che è arrivato più in ritardo. Deve mettersi in condizione giusta per giocare. Il suo è un ruolo pericoloso. Lì devi essere pronto e non sbagliare niente”, ha detto Juric alla vigilia. Dopo la sosta si capirà se il tedesco ha ancora le carte in regola per scalzare Ndicka dal centro del reparto a tre. Il braccetto di sinistra stasera sarà Hermoso con Mancini sull’altro lato, mentre Angelino dovrebbe agire sulla fascia. A centrocampo spazio a Paredes, che ha dato buoni segnali nel finale di gara contro il Venezia. Al suo fianco probabile conferma per Pisilli con Pellegrini e Baldanzi a supporto di Shomurodov. Una buona chance per l’uzbeko, che è passato dall’essere un esubero al diventare la prima alternativa di un investimento da 40 milioni. “Mi serve gente come lui perché in allenamento va forte”, diceva De Rossi. Evidentemente se n’è accorto anche Juric.