Walter Mazzarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Debrecen, gara valevole per ilsecondo turno preliminare di Europa League 2019/2020. La maggiore difficoltà di una sfida di fine luglio per un’italiana, si sa, è il ritardo di preparazione rispetto ad altre squadre che tornano in campo ben prima. Lo conferma anche Mazzarri, che mette tutti in guardia: “Si allenano da un mese e mezzo, hanno già fatto un turno di qualificazione, basta questo. La brillantezza si acquisisce dopo un certo periodo, loro ce l’hanno già e hanno superato un turno complicato contro il Kukesi. Non esistono squadre impreparate. Questa è la mia preoccupazione. Avremo però il vantaggio di essere tutti quelli dell’anno scorso: dovremo gestire al meglio le nostre forze nei 90 minuti. E poi è fondamentale non prendere gol: i miei ragazzi vorranno spaccare il mondo, ma la loro arma migliore è il contropiede e noi dovremo fare attenzione. Dovremo usare la testa e far girare la palla quando saremo più stanchi, non attaccare a testa bassa. Lo scorso anno avevamo condizione atletica pazzesca, ora non potremo farlo: dovremo essere più esperti nel gestire il pallone e aumentare i tempi morti, loro stanno meglio di noi”.
SULLA FORMAZIONE – “Per vari motivi, diversi giocatori sono arrivati all’ultimo momento. Li ho dovuti ringraziare perché si sono tagliati qualche giorno di vacanze, sono stati eccezionali. Però sono comunque arrivati a ridosso, o Aina che non c’è proprio. Finché non vedo la squadra entrare in campo, io non sono tranquillo. Sono in apprensione, cercherò di trasmettere il pericolo ai giocatori: ma mi auguro che i ragazzi lo trasformino in qualcosa di bello. Formazione? Abbiamo un cambio in difesa, a centrocampo abbiamo Rincon che è stato straordinario e verrà in panchina, avremo quattro sostituzioni utili. Va bene così, chi faccio giocare lo vedrete domani. Mi terrò i dubbi fino a domani”.
SU BELOTTI – “Ha già dimostrato: è arrivato dieci giorni prima dalle vacanze, non si risparmia mai, è un esempio di capitano vero per i compagni. Nelle amichevoli ha sempre dato il massimo, è quello che deve fare. E tutti, vedendoli, hanno voglia di dare tutto come lui”.