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L’ex attaccante del Torino, Francesco Graziani, nel corso di un’intervista rilasciata al programma Un Giorno da Pecora in onda su Rai Radio 1, ha commentato la sconfitta della Roma contro il Siviglia nella finale di Europa League 2022/2023: “L’ho seguita con grande apprensione, speravo in un pizzico di buona sorte visto che ai rigori era già andata male quando giocavo io, 39 anni, fa contro il Liverpool, a Roma. Per il calcolo delle probabilità pensavo avessimo almeno il 50% di chance, nell’animo ero positivo”.
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Graziani è tornato anche sul calcio di rigore che fallì nel 1984, nella finale di Coppa dei Campioni in cui la Roma avrebbe potuto sollevare il trofeo: “Scheggiai la traversa e la palla andò fuori. E poi sbagliò anche Bruno Conti. Ancora oggi un po’ mi portò dentro quel peso: quando sbagli un rigore così pensi di aver penalizzato la società , i compagni, te stesso e soprattutto i tifosi. Mancini peggio di Ibanez, ha tirato male doveva alzarlo di 40 cm, se lo avesse fatto avrebbe segnato”.
“Immedesimandomi in Mourinho, ieri sera avevo pensato a Cristante, Belotti, Wijnaldum, El Shaarawi e Zalewsky come rigoristi. Io, francamente, non avrei fatto calciare Ibanez e Mancini, specie a quest’ultimo che era molto sotto stress. D’altra parte oggi chi calcia ha un vantaggio in più, basta vedere il rigore di Montiel che hanno fatto ripetere. Ai miei tempi i portieri si muovevano avanti e indietro, ad esempio Grobbelaar prima che tirassi era già un metro fuori dalla porta. L’arbitraggio non mi è piaciuto soprattutto per la gestione dei cartellini. E per me c’era un rigore netto per la Roma”, ha concluso l’ex centravanti.
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