La Roma fatica più del dovuto contro una Dinamo Kiev sicuramente ben schierata ma non irresistibile e alla fine la vittoria è di rigore proprio grazie a un ucraino come Artem Dovbyk. Contava vincere e la vittoria arriva al termine di una partita tutto fuorché brillante, i tre punti sono una grande boccata d’aria perché la classifica, dopo il clamoroso scivolone a Elfsborg e il pareggio con l’Athletic Bilbao posizionava nelle retrovie la squadra di Juric, che peraltro ha dovuto anche mettere fine a una serie di tre partite di fila senza vittorie contando tutte le competizioni. C’è il ritorno ai tre punti della Roma, spazzati via per il momento alcuni malumori e l’ambiente respira. Ma non è tutto oro quel che luccica, tutt’altro: questa squadra deve trovare automatismi migliori, deve mostrare un gioco diverso con più qualità e coraggio, e nuovi automatismi che in oltre un mese di gestione del croato si vedono decisamente poco. E adesso la trasferta di Firenze ci dirà molto di più
Juric deve fare a meno di Mancini e Soulé, fermati dalla febbre, ed ecco che nella difesa a tre viene abbassato Celik, con Zalewski a fare l’esterno destro di un centrocampo che in mezzo vede il ritorno di Le Fèe titolare. I giallorossi tentano un approccio brillante alla partita, prendendo subito il controllo del gioco e provando a pungere con Pisilli. Ma l’intensità cala col passare dei minuti, a fronte di una Dinamo che schiera sistematicamente almeno otto uomini a presidio dell’area. Serve un lampo che arriva con Baldanzi, bravo a superare Mykhavko con un tunnel, venendo trattenuto: è rigore, che viene trasformato da Dovbyk al 23′. Il gol non cambia il copione della partita, che vede la Roma cercare spazi e la formazione ospite provare a colpire in contropiede, soprattutto con Guerrero. La Dinamo ha una grandissima occasione al 34′ dopo una palla persa da Le Fée in malo modo: Guerrero apre per Tymchyk, che controlla di petto e scarica un diagonale potente che esce per centimetri. Pochi minuti dopo, Guerrero si libera di N’Dicka con un controllo a seguire e impegna Svilar, che respinge con i piedi. La squadra di Kiev trova anche il gol poco dopo, ma Voloshyn era in chiaro fuorigioco. La ripresa si apre con la spizzata di N’Dicka su calcio d’angolo, con Dovbyk che non è reattivo nella deviazione. La manovra della Roma continua a essere lenta e poco ampia, con le fasce poco impiegate. Al 68′ entrano anche Dybala e Pellegrini, ma i giallorossi tremano con un’uscita a vuoto di Svilar su calcio d’angolo e un colpo di testa di Mikhailenko che termina sul fondo. Shomurodov sfiora due volte la rete, prima con uno spunto personale e un tiro a giro che esce di poco, poi sprecando clamorosamente un’occasione nata da un triangolo Pellegrini-Dybala, mandando sul fondo da pochi passi a porta spalancata. Una rete che avrebbe risparmiato ai giallorossi un finale in apnea, ma gli ospiti non riescono a creare pericoli e il risultato non cambia più.