Massimo risultato con il minimo sforzo per la Lazio che all’Olimpico soffre più del necessario, ma riesce a battere il Marsiglia per 2-1 grazie alle reti di Parolo e Correa ipotecando così, con due giornate di anticipo, il passaggio ai sedicesimi di Europa League. Una partita giocata ritmi bassi per la squadra di Inzaghi cinica come non mai: dopo un primo tempo in cui non si era affacciata granché dalle parti del portiere francese, ecco il colpo di testa di Parolo a sbloccare il match subito prima dell’intervallo. Ad inizio ripresa, poi, il raddoppio di Correa grazie ad un assist al bacio di Immobile per l’argentino che firma la sua prima rete in Europa con l’aquila sul petto. A riaprire la partita ci pensa Thauvin – dopo un errore di Parolo – facendo vivere un finale in apnea ai padroni di casa che però portano a casa la vittoria brindando così al passaggio del turno con due giornate d’anticipo.
LAZIO (3-5-1-1)
Strakosha 6.5
Inzaghi lo conferma anche in Europa League, gli bastano sei minuti per dimostrare che il suo allenatore ha ragione superandosi fermando la conclusione di Sakai da distanza ravvicinata, nulla può sul gol subito. Si guadagna anche l’ovazione del pubblico per la parata in extremis, una certezza per l’intera retroguardia laziale.
Wallace 5.5
Prende un giallo evitabile, rischia il secondo per un intervento inutile su Strootman: non da mai la sicurezza necessaria, neanche a Inzaghi che lo toglie appena può. (Dal 57′ Bastos 6: prende il posto di Wallace già ammonito e ingaggia un duello tutto fisico con Njie. Lo vince senza patemi dimostrando la propria affidabilità anche a partita in corso)
Luiz Felipe 6
Ritrova la maglia da titolare dopo un periodo di assenza rispondendo presente alla chiamata di Inzaghi. Non sbaglia quasi nulla contenendo le avanzate francesi e sbrogliando un paio di situazioni complicate.
Acerbi 6.5
Fa sempre partire la manovra, l’impostazione dal basso spetta a lui. Bravo sia in anticipo sia in chiusura, non lascia spazio agli attaccanti del Marsiglia che pure provano a metterlo in difficoltà con la velocità; non batte ciglio ribattendo colpo su colpo ed uscendone quasi sempre vincitore
Marusic 6
Contro il Marsiglia all’andata aveva trovato un gran gol, stavolta non ci va neanche vicino preoccupandosi soprattutto di difendere. Una prestazione sufficiente la sua senza esagerare.
Parolo 6.5
Il marchio di fabbrica è sempre quello, l’inserimento dalle retrovie, ma nonostante passino gli anni gli avversari non hanno ancora trovato i rimedi giusti. Corre, lotta e usa la testa non solo per segnare la rete del vantaggio, ma anche per gestirsi senza strafare mai. Peccato per l’errore che regala il gol al Marsiglia.
Cataldi 6
Ancora una chance da titolare dopo il gol e assist contro la SPAL. Gestisce i tempi della manovra dimostrando una maturità che sembra finalmente raggiunta. Qualche pallone perso di troppo, ma una prestazione positiva per il prodotto del vivaio laziale che si sta ritagliando il suo spazio a suon di prestazioni.
Berisha 6
L’allenatore biancoceleste gli regala la chance dal primo minuto, lui ripaga la fiducia con tanta corsa e un paio di inserimenti fermati dal guardalinee che lo avevano portato da solo davanti al portiere. Il ritmo non può essere quello dei tempi migliori tanto che cala alla distanza. (Dal 70′ Milinkovic-Savic 6: venti minuti, un giallo evitabile e una conclusione pericolosa con il sinistro per dimostrare che sta tornando quello dei tempi migliori)
Durmisi 6
La fascia sinistra è il suo regno, lui è bravo a scorazzare avanti e indietro senza sosta. Una macchia sulla sua prestazione quando si dimentica di Sakai solo davanti a Strakosha, ma l’estremo difensore lo salva dalla figuraccia.
Correa 7
La sua velocità mette in difficoltà Luiz Gustavo dal primo all’ultimo minuto, lui lo capisce e cerca di puntarlo sempre. Risponde presente sul suggerimento di Immobile timbrando il cartellino per la prima volta in Europa League e regalando la qualificazione ai suoi. (Dal 82′ Luis Alberto s.v.)
Immobile 6.5
Non doveva giocare, ma si rivela decisivo pur non segnando: prima inventa l’assist per la rete di Parolo, poi concede il bis per quello a Correa. Non ha il killer instinct delle serate migliori, ma è imprescindibile per gli schemi biancocelesti.
All.Inzaghi 6.5
Il passaggio del turno con due giornate d’anticipo è un premio al suo lavoro: sceglie Correa dall’inizio e l’argentino lo ripaga con il gol qualificazione, così come Strakosha che, schierato al posto di Proto, blinda il risultato con due parate – una all’inizio e un’altra allo scadere – che dimostrano, ancora una volta, come tutto quello che fa il tecnico biancoceleste si rivela vincente.