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Un pareggio giusto il verdetto emesso dallo stadio Benito Villamarìn in Siviglia, dove Real Betis e Milan oggi si sono divisi la posta in palio nel quarto turno della fase a gironi di Europa League. Ha sbloccato il match il solito Lo Celso dopo pochi minuti, poi però i rossoneri sono riusciti a venire fuori da una situazione difficile e strappato un punto utile col gol di Suso. Scopriamo insieme tutti i voti di quest’incontro che si è appena concluso.
Betis Siviglia (3-5-2):
Pau Lopez 6
La prima volta che Suso lo chiama in causa risponde presente, la seconda forse avrebbe potuto fare qualcosina in più (anche se si tratta di una situazione mai semplice).
Mandi 6
Dei tre di dietro forse è quello chiamato a compiere meno interventi. Da quel lato arrivano poche insidie, specie nella prima frazione; comunque lui è attento.
Bartra 6.5
Difensivamente impeccabile, lo spagnolo si distingue anche per la solita eleganza nei disimpegni. Amministra tutte le situazioni con una calma da giocatore di categoria superiore.
Feddal 6
Anche lui fa bene nella zona preferita dai milanesi per lo sviluppo della manovra. Diversi interventi puliti ed una concretezza non banale con la palla fra i piedi.
Tello 5.5
La sua velocità lo aiuta molto in una gara in cui preferisce la gestione all’affondo: occupa l’ampiezza ma viene meno coinvolto rispetto al pariruolo sull’altra fascia. Spento e poco freddo, da solo davanti a Reina, nell’occasione che avrebbe potuto decidere l’incontro.
Lo Celso 7
Tocca molti palloni, poi se c’è spazio si butta dentro: su questo copione dirige e poi conclude l’azione dell’1-0 betico. Concede una punizione ingenua al limite dell’area nel secondo tempo e il Milan, in quell’occasione, punisce. Resta però prevalentemente la sua grande prestazione.
William Carvalho 6.5
Magari non salta all’occhio, ma un gigante in grado di reggere l’impatto fisico di Kessié o Bakayoko mentre costruisce gioco si trova di rado. Davvero abile in quella zona di campo.
Canales 6
Le sue qualità ormai sono note: mette spesso la palla in cassaforte e difficilmente sbaglia la scelta nel dove spedirla. Questo, però, senza incidere più di tanto negli ultimi venti metri.
Junior 6.5
Si mostra pericoloso sin dall’inizio, pennellando un assist perfetto per Lo Celso. In generale le sue sovrapposizioni coi tempi giusti sono il grattacapo principale per la difesa avversaria, ma un po’ come tutta la sua squadra trova meno spazio nella ripresa.
Joaquìn 6
Inizia la gara con l’energia e le giocate di un leader, poi però col passare dei minuti trova sempre meno quelle giocate nello stretto che lo hanno contraddistinto (67’ Guardado 6 si vede che conosce il mestiere, lì nel mezzo, quando permette a Canales di avanzare la propria posizione).
Sanabria 5.5
I movimenti sono quelli giusti, ma un centravanti deve essere più cattivo in area di rigore. A lui invece manca un po’ di brillantezza nell’esecuzione di alcune rifiniture che avrebbero potuto alzare il suo voto (74’ Loren Moron 6 non incide).
All. Quique Setièn 6
La sua impronta sull’idea di gioco della squadra è nettissima. Un po’ curiosa la scelta di effettuare una sostituzione difensiva – fuori Joaquìn, attaccante, dentro Guardado, centrocampista – poco dopo il pari degli ospiti.
Milan (3-5-2):
Reina 6.5
Sul gol di Lo Celso avrebbe avuto bisogno di un jet pack, per il resto viene sollecitato poco: nel finale però è abilissimo nel chiudere lo specchio della porta a Tello, di fatto salvando il risultato.
Musacchio 6
Lì dietro si sacrifica nel coprire l’area e tutto sommato lo fa bene. Poi pian piano il Diavolo cresce ed anche lui riesce ad esprimersi un po’ meglio. Un po’ una canna al vento, quindi. Sfortunato nel dover uscire per uno scontro durissimo con Kessié (83’ Romagnoli, s.v.).
Zapata 5.5
Parecchio passivo sull’azione del gol degli spagnoli, in generale è timoroso nella guida del reparto. Lo scorrere del tempo gli fa bene, ma non abbastanza da rimediare una sufficienza.
Rodriguez 6
Discorso molto simile a quello fatto per Musacchio: lo svizzero magari si prende qualche responsabilità in più nelle uscite, ma comunque nulla di particolarmente rilevante.
Borini 5
In netto ritardo nell’azione del vantaggio avversario e, più in generale, spesso in difficoltà nella fase di non possesso, sia nel difendere in avanti sia all’indietro. Compensa solo in minima parte con la sua classica generosità.
Kessié 6
Mette sostanza dove serve in un confronto complicato, senza perdere una calma di fondo nella gestione della sfera. Ordinato.
Bakayoko 6.5
È fra i pochi a sbagliare poco e nulla in un primo tempo molto confusionario. Sarebbero servite più prestazioni della sua concretezza, specie nei 45 iniziali. Una buona notizia, specie nel giorno dell’operazione di Biglia.
Calhanoglu 6.5
Dei tre in mediana lui è quello deputato alla creatività, un compito assolutamente non facile contro il pressing estenuante dei biancoverdi. Lui però non si risparmia e tutto sommato è più il contesto che la prestazione individuale a penalizzarlo. Gattuso in seguito lo sposta ala e si vede un po’ meno (89’ Bertolacci s.v.).
Laxalt 5.5
Più che qualcosa di concreto a livello di giocate, gli manca quel piglio con cui si è sempre contraddistinto negli anni. Forse un turno di riposo farebbe bene all’uruguagio (76’ Abate, s.v.).
Suso 7
Interpreta con poca cattiveria agonistica un primo tempo in cui invece servirebbe molto impegno. Dopo gioca con un piglio diverso: prima sfiora il gol, poi lo trova con quello che in realtà sarebbe “solo” un grandissimo cross. La serata milanista come al solito dipende – o quasi – dalle sue lune.
Cutrone 5.5
Il suo “veleno” (nella sfumatura gattusiana del termine) è vivo, ma il controllo del possesso degli andalusi finisce per inibire anche quello. Non trova l’occasione per colpire, una cosa rara per uno come lui.
All. Gattuso 6
Intelligente la scelta di cambiare sistema, spostando Calhanoglu in una posizione più avanzata per alzare il baricentro. I suoi cambi non incidono, ma non è che avesse tante opzioni a disposizione…