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Napoli in zona rossa. Non quella che delinea un quadro epidemiologico pericoloso nella zona partenopea, ma la sottile linea che fa da contorno a una stagione – sportiva, beninteso – fin qui fallimentare. O comunque, a un passo dal disastro, visto che nell’ordine è arrivata la sconfitta in Supercoppa Italiana, un tracollo che sembra non avere fine in campionato con continue sconfitte in trasferta e più ombre che luci (al momento azzurri in piena corsa per la Champions, è vero, ma le rivali sono messe meglio e soprattutto danno ben altra impressione), e ora il tonfo europeo per mano del Granada.
Sì, ci sono tante attenuanti. Il Covid-19 ha tenuto giocatori importanti fuori, poi ci si sono messi gli infortuni a ripetizione. Mertens fuori a lungo, Osimhen idem con tanto di commozione cerebrale, Lozano ai box nel miglior momento di forma, out pure l’attaccante di scorta Petagna. E così il rammarico è anche legato alla gestione sportiva sul fronte del calciomercato, con Milik e Llorente ai margini troppo presto e ceduti nel momento sbagliato.
Dopo il 2-0 dell’andata non c’era francamente ottimismo in vista del ritorno, ma va detto come questo Granada non sia assolutamente apparso irresistibile. I ragazzi di Gattuso, infatti, la sbloccano già dopo una manciata di minuti con uno dei migliori di questo momento buio, quel Piotr Ziekinski che però non basta quando fai i conti con assenze, sfortuna e una scarsa tenuta difensiva. Gli spagnoli, così, trovano il gol in uno dei rari affondi con Montoro e su questo costruiscono il passaggio del turno: impensabile che la squadra campana potesse farne quattro stasera, c’è solo il 2-1 di Fabian Ruiz per una vittoria che come non mai sa di sconfitta. De Laurentiis non la prenderà bene, ma ora il destino del tecnico è appeso al campionato: il minimo sindacale sarà il quarto posto, altrimenti si andrebbe incontro a una delle stagioni più negative dal ritorno in Serie A.
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