Niente esame di maturità. Anzi, l’Atalanta esce ridimensionata sul piano del cinismo in occasione del pareggio per 2-2 contro uno Sturm Graz in 10 uomini per quasi un tempo di gioco. Nella terza giornata della fase a gironi di Europa League la squadra di Gian Piero Gasperini non trova il punteggio pieno e si accontenta di quota 7, a tre lunghezze dallo Sporting che non va oltre il pareggio sul campo del Rakow. Alti e bassi per la Dea in un match che sembrava essersi messa sul binario giusto.
Al primo affondo passano gli austriaci proprio con l’uomo più pericoloso. Al 13′ Alexander Prass viene pescato sulla sinistra e tenta un piatto a giro che viene deviato quel che basta da Toloi per ingannare Musso. Dieci minuti dopo è provvidenziale un intervento del portiere argentino per negare il raddoppio allo Sturm. Kiteishvili sul lato corto dell’area di rigore effettua un traversone al centro per la testa di Wüthrich, che schiaccia ma trova la risposta dell’ex Udinese. Una conclusione di Lookman cinque minuti dopo è il primo squillo della Dea, che inizia a prendere campo e a stazionare abitualmente nella metà campo avversaria. Al 34′ arriva l’1-1 ed è una magia di Luis Muriel: tunnel su Wüthrich e rasoterra delizioso col destro all’imbocco dell’area. Neanche il tempo di aspettare il duplice fischio e l’Atalanta completa la rimonta. Nel recupero Zappacosta effettua una conclusione col sinistro che è deviata col braccio da Stankovic. Dagli undici metri la firma dell’1-2 è di Muriel che nelle ultime otto gare da titolare in Europa League ha segnato sette gol e servito tre assist.
A spianare ulteriormente la strada dei bergamaschi ci pensa Hierlander che, con un giallo sulle spalle, trattiene Ruggeri e riceve l’espulsione che di fatto offre a Lookman e compagni il piano gara ideale. Eppure al 76′ lo Sturm rischia di colpire. Boving guida il contropiede, salta un avversario e rientra sul destro, ma la sua conclusione è respinta. Sono le prove generali per il pareggio, che arriva all’80’. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, Kolasinac tocca col braccio in area. Il var richiama l’arbitro che assegna il rigore. Dagli undici metri si presenta Toni Horvat che spiazza Musso e firma il 2-2. L’assedio finale all’Atalanta non basta. Un punto e tre di distacco dalle inseguitrici. Il girone resta nelle mani della Dea, ma non si può non parlare di occasione persa.