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Napoli, Lazio e Atalanta. Tre squadre, tre spareggi da non sbagliare, per continuare a coltivare il sogno della finale di Siviglia. L’Europa League entra nel vivo con il turno di spareggi per le seconde classificate della fase a gironi e per le terze di Champions League. Un turno di purgatorio per chi ha sbagliato la prima parte di stagione europea.
Dopo diciotto anni il Barcellona torna a militare in Europa League. Segno di un tempo che è cambiato per i blaugrana, in panchina c’è Xavi ma il Barcellona continua a non fare paura come un tempo. E’ la partita di Maradona, anche Xavi conferma il valore del match nel ricordo del fuoriclasse argentino. Senza Messi, il Barcellona stenta ma nelle ultime tre partite sembra aver ritrovato stabilità . Sette punti in tre partite, aspettando l’impatto dei nuovi. Ferran Torres, Aubemayang, Traore sono i colpi in attacco, due su tre dovrebbero partire dal 1′. Probabile spazio per l’ex Arsenal che al Napoli ha segnato il suo primo gol europeo in carriera. Un diffidato: Pique, un nome pesante. Come del resto è pesante la diffida per Koulibaly, accostato peraltro proprio ai blaugrana. Senza Politano, sulla trequarti spazio ad Elmas che a Ter Stegen ha segnato un gol nella storica vittoria della Macedonia del nord contro la Germania. Dovrebbe partire dalla panchina invece Mertens che è a due presenze dal record di presenze in Europa League, al momento detenuto da Carrico.
Partita dal grande significato è anche Porto-Lazio. Sulla panchina dei portoghesi c’è l’ex Conceicao, nelle fila della Lazio c’è un Felipe Anderson che al Do Dragao non ha inciso, per usare un eufemismo. Spazio a Zaccagni (unico diffidato), Anderson e Pedro. Manca Immobile, influenzato. Milinkovic-Savic pronto ad agire con Lucas Leiva e Luis Alberto, squalificati in campionato. Mancherà Acerbi, ma Sarri ripone la sua fiducia in Patric: meno fisicità in area, ma più qualità in fase di impostazione. Tanti gli assenti per l’Atalanta che dovrà vedersela con l’Olympiakos. Ilicic, Zapata, Palomino e Miranchuk sono gli indisponibili. Spazio a Boga e forse a Koopmeiners in zona avanzata. Per Muriel invece è tempo di straordinari. Di fronte c’è un Manolas che a 30 anni ha deciso a sorpresa di tornare in patria e di giocare per la sua squadra del cuore. Per l’ex Roma e Napoli bilancio alla pari con l’Atalanta: tre vittorie, tre sconfitte ma anche un gol.
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