Europa League

La Lazio si affida a Noslin contro il Ludogorets: Baroni vuole confermarsi a punteggio pieno

Tijjani Noslin
Tijjani Noslin, Lazio - Foto Marco Iacobucci/IPA Sport

Fuori Tavares. Fuori Castrovilli, anche lui infortunato ma comunque fuori dalla lista Uefa. Da valutare Dele Bashiru, Zaccagni, Isaksen e Romagnoli, ma tutto lascia pensare che Marco Baroni non rischierà nessun calciatore in precarie condizioni per il match contro il Ludogorets, in programma alle 18:45 e valevole per la quinta giornata di Europa League. D’altronde è la classifica la miglior amica della Lazio: primo posto, quattro vittorie su quattro, undici gol segnati e due subiti. Difficile chiedere di più ai biancocelesti che all’Olimpico hanno quello che sembra un match point (seppur senza aritmetica) per il pass diretto agli ottavi. Il turn over ci sarà, ma ponderato e per certi versi obbligato. Tra i pali tocca a Mandas. In difesa chance per Marusic con Patric e Gigot (reduce dal gol al Bologna) al centro, mentre a sinistra ci sarà ancora Luca Pellegrini, che nell’ultima uscita non ha fatto rimpiangere Nuno Tavares. Guendouzi e Vecino dovrebbero formare la cerniera di centrocampo, lasciando a riposo Rovella. Tchaouna, Dia e Pedro agiranno invece alle spalle di Noslin, che ha scontato le tre giornate di squalifica ed è pronto a mettersi in mostra in campo europeo.

A suonare la carica è stato lo stesso Marco Baroni: “La possibilità che una mia squadra possa sottovalutare una partita non esiste. Perché dovremmo farlo? Giochiamo in Europa League ed è la partita più importante di tutte quelle che abbiamo giocato. Possiamo farlo in casa, davanti ai nostri tifosi, contro una squadra di tutto rispetto. Noi dobbiamo passare da una grandissima prestazione; lo possiamo e lo dobbiamo fare”. Guai a sottovalutare gli avversari, quindi. Lo dice Baroni, ma anche la storia, visto che undici anni fa il Ludogorets si presentò a Roma ed espugnò l’Olimpico biancoceleste in una partita rocambolesca caratterizzata da due rigori sbagliati e due espulsioni. Era una Lazio diversa da quella di oggi che punta a vincere, convincere e rafforzare il legame con i tifosi, a maggior ragione in un momento in cui la serenità è stata parzialmente guastata dal divieto di trasferta ad Amsterdam, che ha scatenato l’indignazione di tifosi, club e politica. Nella sua casa la Lazio cerca compattezza in vista di un dicembre ricco di impegni.

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