L’ostica e discussa serata di Amsterdam si chiude in campo con la festa della Lazio e sugli spalti con quella delle diverse decine di tifosi che sono riusciti in qualche modo a trovare posto nei settori destinati ai tifosi di casa. Buone notizie ed elogi rischiano di sprecarsi, per una volta con buona ragione, dopo il successo per 1-3 sull’Ajax. La prima riguarda da vicino l’Europa League, che dopo l’inaspettato pareggio con il Ludogorets avrebbe potuto complicarsi nell’ottica dell’agognato passaggio tra le prime otto. I biancocelesti invece fanno un passo avanti e mantengono la vetta da imbattuti, a quota sedici punti con l’Athletic Club, quando mancano solo la sfida casalinga con la Real Sociedad e la trasferta di Braga. Della prestazione, l’aspetto che a prescindere dal punteggio nel calcio di Baroni non deve mancare, sorprende la lucidità nella gestione dei momenti. La Lazio sa vincere dominando, ha vinto soffrendo, e ad Amsterdam ha scoperto di poter ribaltare l’inerzia di momenti potenzialmente letali. Per 50 minuti, al netto della rete di Tchaouna, i biancocelesti si sono schiacciati nella metà campo contro un Ajax che non ha al centro del campo e sulle fasce la qualità per essere letale. Il pareggio di Traoré poteva essere la pietra tombale sul match, invece la freschezza di Zaccagni e il crescendo del trio Pedro, Tchaouna, Dele-Bashiru ha permesso alla Lazio di prendere le redini su uno dei campi più prestigiosi d’Europa, in quella che non era nata come una serata di grazia.
E poi c’è il tema cardine del doppio confronto Lazio-Napoli, la profondità della rosa. Non sono frasi fatte nel caso della Lazio ed ecco che quando Castellanos sbaglia qualche tiro e qualche giocata di troppo, prendono il banco Tchaouna e Pedro. Lo stesso vale a centrocampo con l’ottima prova da mediano di Dele-Bashiru. E a fine serata l’unico rammarico resta la mancata presenza di Noslin davanti a famiglia e amici nella sua Amsterdam. Davanti però ormai è certezza, per i quattro posti a disposizione ci sono ben sette giocatori e stanno tutti bene.
L’impatto con la partita si rivela impegnativo per la squadra di Baroni, che soffre la pressione dell’Ajax e non trova subito le posizioni in campo. Sono diversi i palloni che Mandas deve allontanare per evitare disastri. Le prime due chance dei padroni di casa le crea Traoré con il mancino, alto quello a giro del 5° minuto, impattato male quello tentato quattro minuti dopo. La ruota gira in pochi istanti, con la Lazio che prende fiducia quando un retropassaggio di Bass mette in seria difficoltà Pasveer. All’11° un brillante Tchaouna occupa la zona di campo di Dia e imbecca Pedro per il primo tiro ospite, un minuto dopo Taylor messo in difficoltà dal pallone di Henderson si vede soffiare palla da Pedro che verticalizza per il tiro vincente di Tchaouna. Dopo lo shock iniziale la Lazio se la cava meglio con il palleggio, ma l’Ajax non perde l’inerzia della partita e in più frangente schiaccia gli avversari. L’occasione più grande per il pareggio se la divora Brobbey al 19° con un colpo di testa da posizione ravvicinata; incolpevole su quello che manda fuori alla mezz’ora. In generale agli olandesi sembra mancare qualità sulle fasce, Godts e Traoré più volte permettono ai biancocelesti di rientrare. Nel finale di frazione il boato della Johan Cruijff ArenA si alza per un mancato rigore. Traoré in aria sfida Pellegrini che lo arpiona, l’ala del Burkina Faso nel frattempo stava perdendo l’appoggio e per il direttore di gara è prevalsa questa visione, appoggiata dal silent check del VAR. L’ala destra dell’Ajax si rifà a inizio ripresa con tiro potente che fredda Mandas subito dopo il salvataggio di Pellegrini sul colpo di testa di Taylor. La Lazio potrebbe rimanere scottata, invece il neoentrato Zaccagni al 52° per la seconda volta in pochi minuti parte via a Rensch e sul secondo palo mette il rasoterra per la conclusione di Dele-Bashiru. Pasveer la para, ma con la palla che per un nulla ha oltrepassato la linea. Da questo momento l’inerzia cambia, i biancocelesti fanno valere la maggiore fisicità e la chiudono con il gol di Pedro da fuori area. L’azione nasce da una galoppata di Nuno Tavares rifinita poi dall’assist di tacco di Tchaouna. Nel finale da segnalare la chance dell’1-4 vanificata da Castellanos e poi vari tentativi in extremis dell’Ajax per accorciare.