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Questa Lazio continua a non avere un briciolo di continuità e sale ancora una volta sull’ottovolante: dopo le sconfitte in campionato, il 4-4 contro l’Udinese che in pratica era una sconfitta, e la bella vittoria in casa della Sampdoria, arriva un deludente 0-0 contro il Galatasaray venuto all’Olimpico per non perdere e facilitato da una prestazione onestamente spenta e da compitino della squadra di Sarri. E il tecnico biancoceleste, purtroppo, continua a non incidere come vorrebbe: il bel gioco non c’è, in realtà manca un gioco in senso assoluto, è un insieme più o meno eterogeneo di giocate estemporanea dei singoli e di tante pause. La difesa è stata un po’ registrata quest’oggi, peccato che bisognava attaccare a spron battuto per fare un gol in più degli avversari, vincere e scavalcarli in classifica.
Invece, il muro eretto da Terim, vecchia volpe del calcio europeo ma con un materiale umano non poi così eccezionale, non viene minimamente solleticato per larghi tratti della partita. Per intenderci, le occasioni non mancano, ma non arrivano in modo orchestrato, ma quasi per caso. Impossibile così far meglio di uno 0-0 striminzito che di fatto condanna la Lazio agli spareggi contro chi scende dalla Champions, e nel mischione ci sono Barcellona e Borussia Dortmund, anche e soprattutto a causa di quanto accaduto in Turchia all’andata, con quella papera di Strakosha che grida ancora vendetta.
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