“Il Getafe non volerà in Italia e se verremo esclusi andremo avanti a testa alta. Temo che la mia gente possa venire contagiata andando nella zona più colpita, non si può giocare in queste condizioni, non possiamo correre rischi, il Getafe non partirà per l’Italia”. Sono queste le parole del presidente del club spagnolo, Angel Torres, alla vigilia della sfida valida per l’andata degli ottavi di finale di Europa League tra Inter e Getafe. La partita in linea di massima si dovrebbe giocare a porte chiuse, ma ovviamente non si potrà giocare senza la volontà degli ispanici: “Non voglio che vengano dati permessi speciali per conto mio, non voglio correre il rischio di contagi né che la mia gente viaggi preoccupata, la Uefa ci ha detto che possiamo chiedere un permesso speciale al Ministero per volare, ma io non lo farò – ha aggiunto Angel Torres riferendosi alla sospensione dei voli per l’Italia del governo spagnolo -. Abbiamo chiesto alla Uefa che si trovi un’alternativa alla sede di Milano, non vogliamo buttarci sul fuoco e abbiamo chiesto anche alla Federazione di muoversi pretendendo la sospensione. Abbiamo parlato anche con l’Inter e capiscono le nostre ragioni”.
Quello illustrato da Torres è tuttavia un problema più grande e non solo riguardante la propria squadra, dato che sarebbe dell’idea di sospendere “le partite delle varie nazionali, dato che bisogna evitare i viaggi delle squadre e il rischio di contagi. E per quanto riguarda la Liga non si può pensare di giocare le prossime 11 partite a porte chiuse, se la situazione non cambia va fermato il campionato”.