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E alla fine il Villarreal è campione: Emery lo ha fatto di nuovo e si dimostra l’uomo di coppe. Lo fa con un poker personale davvero storico, diventando l’allenatore più vincente in Europa League. E dimostrando che non è soltanto il sodalizio col Siviglia a fare la differenza: le costanti sono due in questa competizione, gli andalusi e l’allenatore che è stato capace di battere un Manchester United che deve fare i conti con un’altra delusione in questa stagione alla fine assai anonima. A Danzica si realizza il sogno del sottomarino giallo, che al di là della gloria eterna si guadagna anche qualcosa di ben più terreno e concreto come la qualificazione alla prossima Champions League, per giunta in prima fascia e da testa di serie. Se avesse perso questa finale, se un rigore non fosse andato come è andato, la squadra spagnola avrebbe giocato, pazzesco, la Conference League come da settimo posto in Liga. E questo è il bello del calcio.
Una partita non bellissima dal punto di vista tecnico, ma sicuramente intensa e ricca di pathos. Del resto si affrontavano due squadre che fanno del carattere il loro punto di forza, amanti delle verticalizzazioni e dei contropiedi, ma anche capaci di mostrare un gioco ben definito e talvolta spumeggiante. Ma di queste ultime caratteristiche oggi si è visto ben poco. A sbloccarla c’è il gol di Gerard Moreno che porta in dote cifre tonde: numero 30 in stagione per lui, numero 100 per la squadra spagnola. Una zampata in area di rigore su punizione battuta divinamente da Parejo e per i Red Devils l’incubo dell’ennesima finale persa da un’inglese contro una squadra iberica si fa sempre più concreto. Nella ripresa, però, a sistemare le cose c’è Edinson Cavani, che si fa trovare come sempre al posto giusto al momento giusto e non perdona dopo un rimpallo fortuito. Da qui in avanti è più la paura di perdere che la voglia di vincere e per un’ora (fine secondo tempo più i due supplementari) pochissime emozioni e nessun altro gol. Servono dunque i maledetti rigori per decidere l’incontro e sono tali per le coronarie dei tifosi di entrambe le squadre, visto che tutti i giocatori di movimento segnano il loro rispettivo tentativo. Tocca così ai portieri: Rulli segna, poi lo para a De Gea. Ed esplode la festa di una squadra che non ha mai vinto nulla nella sua storia e che porta un’Europa League in una cittadina di 50.000 abitanti.
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