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Il Napoli delle seconde linee crolla in casa dello Spartak Mosca che aveva già beffato all’andata gli azzurri mettendo in salita il loro girone e a questo punto la qualificazione agli ottavi di Europa League diventa davvero complicata e non passa più attraverso il destino della squadra di Spalletti, che da prima nel girone con il 2-1 subito nel gelo in Russia si ritroverà presumibilmente terza e dovrà a tutti i costi vincere nell’ultima giornata in casa contro il Leicester per guadagnarsi almeno il secondo posto, sperando che possa bastare per il primo. Bisogna ricordare, tra l’altro, come da questa stagione soltanto con il primo posto si conquista la qualificazione alla fase a eliminazione diretta che inizia con gli ottavi, mentre arrivando secondi tocca fare lo spareggio con le temibili terze che scendono dalla Champions con ritorno in trasferta. La terza, e da domani sera il Napoli rischia di esserlo, non va da nessuna parte se non a casa.
Primo tempo troppo brutto per essere vero per gli azzurri, che con le seconde linee faticano tantissimo a trovare fluidità di gioco. Non solo: arriva dopo appena un minuto la mazzata del rigore causato da Lobotka che patisce sicuramente il fatto di non vedere il campo da un po’. Sobolev non sbaglia ed è 1-0. Ma poco prima della mezzora c’è il raddoppio dei padroni di casa, ancora con Sobolev che stavolta mangia in testa alla difesa azzurra e con una zuccata resa facile dall’arrendevolezza dei partenopei può firmare il 2-0. Il Napoli colleziona palle gol ma il portiere è in stato di grazia e compie miracoli a ripetizione, il possesso palla frutta spesso l’uomo libero al limite dell’area ma incredibilmente non arriva prima dell’intervallo la rete che può riaprire il match e non rischiare di complicare maledettamente il discorso qualificazione (almeno da seconda). Nella ripresa continuano ad attaccare gli azzurri e vanno vicini tante altre volte al gol per riaprirla, che arriva soltanto a venticinque dal termine con Elmas. Il macedone, che aveva segnato anche all’andata, ridà speranze ai suoi, ma non basta perché il 2-1 è anche il risultato finale e costa agli azzurri il fatto di doversi sudare maledettamente una qualificazione che sembrava alla portata.
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