La Lazio recrimina con arbitro e sfortuna e alla fine deve accontentarsi dello 0-0 in casa contro il Ludogorets, che ferma la corsa senza freni dei biancocelesti. I ragazzi di Baroni, che arrivavano a questo appuntamento in vetta da soli, non riescono a trovare la quinta vittoria consecutiva in Europa, sarebbe stato il record del club, e vengono imbrigliati dai bulgari, che fin dal primo minuto con molto rispetto capiscono come interpretare la partita. Nel secondo tempo, però, non basta il solo pullman degli ospiti: serve anche un arbitro fin troppo protagonista e la traversa beffarda a quattro minuti dal termine per far rallentare una Lazio comunque sempre molto vicina non solo all’ufficialità di essere una delle ventiquattro che proseguono il loro cammino nella fase a eliminazione diretta, ma anche di staccare il pass diretto per gli ottavi.
Baroni ripropone, come di consueto in Coppa, Mandas tra i pali, con Guendouzi e Vecino a comporre la diga di centrocampo davanti a Marusic, Gigot, Patric e Pellegrini; in attacco, invece, turnover per Zaccagni con Dia nella linea dei trequartisti a supporto di Noslin. Non è un primo tempo esaltante quello dei biancocelesti, anche perché le aspettative negli ultimi tempi sono altissime: i bulgari, con grande rispetto, si chiudono dietro in modo compatto, ma con le ripartenze non disdegnano di lavorare bene la sfera e con qualità. La Lazio capisce di dover girare palla con giudizio e di non potere sbilanciarsi troppo, e soprattutto evita di scoprirsi anche in virtù del primo posto e del punteggio pieno che consentono di gestire anche questa seconda metà di girone unico. L’occasione più importante capita sui piedi di Dia, che trova la risposta del portiere avversario. Baroni inserisce Lazzari e Isaksen a inizio ripresa, ma la Lazio fatica a carburare, accendendosi poi con l’ingresso anche di Rovella.
Il Ludogorets resiste al momento di grande pressione portato dalla squadra di casa, fino all’episodio chiave al 72′: Marcus controlla male il pallone e rovina su Isaksen, che lo aveva anticipato. L’arbitro, il croato Strukan lascia correre e anzi ammonisce Rovella (fallo tattico) e Patric (proteste). Il fallo appare molto evidente, con Isaksen che arriva sul pallone in anticipo subendo poi il contrasto irregolare, ma il direttore di gara, richiamato all’on-field review, decide di non assegnare il penalty. Al di là dell’episodio, la Lazio continua a faticare a impensierire gli avversari, che con il passare dei minuti vedono sempre più vicino l’obiettivo. All’86’ gran botta di Guendouzi, fermato dalla traversa, mentre Castellanos, nel recupero, trova un altro tentativo pericoloso: ma la palla non entra e la partita termina senza gol.