La Fiorentina è stata eliminata nelle ultime due semifinali europee giocate (Europa League 2014-15, Coppa Uefa 2007-08) e alle porte del secondo confronto contro il Basilea è attesa dalla missione rimonta per regalarsi l’ultimo atto di Conference League. L’idea della doppia finale, insieme a quella di Coppa Italia, stuzzica la fantasia di Vincenzo Italiano e nonostante il 2-1 subìto al ritorno i numeri sono dalla parte dei viola. La Fiorentina al Franchi in Conference non ha mai convinto. Oltre ad aver perso contro il Basilea la scorsa settimana, ha rischiato più volte contro Braga e Lech Poznan. Numeri completamente diversi in trasferta, dove Amrabat e compagni hanno segnato 18 gol e vinto le ultime cinque partite. Un dato che fa ben sperare, insieme al pieno recupero di Arthur Cabral, reduce dal forfait di domenica in campionato contro l’Udinese. La Fiorentina ha il miglior attacco della Conference con 33 gol, sette dei quali realizzati proprio da Cabral, ex della partita, che con la Conference ha un credito col destino. Nella scorsa stagione aveva messo a segno tredici gol tra preliminari e fase finale, ma il Basilea non andò avanti.
Quest’anno il percorso europeo degli svizzeri è stato sorprendente, ma in campionato il voto è sotto la sufficienza. Calafiori e compagni sono sesti e il tecnico Vogel sembra deciso a fare all in sul sogno della prima finale Uefa per una squadra svizzera. Nell’ultimo turno il Basilea ha perso 6-1 contro il St.Gallen, quartultimo in SuperLeague. Numeri poco edificanti, specialmente se confrontati con quelli dei viola in Europa. La Fiorentina in tre occasioni di questa stagione di Conference ha realizzato almeno quattro gol. L’impresa è tutto fuorché impossibile, ma servirà la miglior Fiorentina in un’Europa che resta un terreno minato. Si preparano Ikone e Gonzalez a supporto di Cabral, mentre Bonaventura (squalificato) a Torino è sicuro di una maglia. Amrabat e Mandragora gli intoccabili a centrocampo. Al resto penseranno Terracciano, Dodô, Quarta, Milenković e Biraghi. L’11 tipo può bastare per una finale europea che in casa viola manca dal 1990.