Nel momento del bisogno, Max Allegri si è aggrappato al suo giocatore di maggior spessore ed esperienza internazionale e Angel Di Maria ha risposto presente con una tripletta, la prima in bianconero, che ha permesso alla Vecchia Signora di regolare 0-3 il Nantes e approdare agli ottavi di finale. Una prestazione di maturità da parte di tutta la squadra, impreziosita dalle magie del “Fideo”, autore di giocate da fuoriclasse vero, soprattutto quella che ha sbloccato il match dopo 5 minuti. Un sinistro a giro dal vertice destro dell’area di rigore di prima intenzione per mettere la partita di discesa prima di chiudere i conti con un calcio di rigore, da lui stesso guadagnato, e con un gol di testa, non proprio la specialità della casa.
Diventano così 7 i gol dell’argentino, quattro negli ultimi quattro giorni, che insieme a 6 assist in 1050’ minuti giocati fanno la media di una rete confezionata ogni 81 minuti: con lui in campo si parte praticamente dall’1-0. Numeri che il nativo di Rosario spera di mantenere in vista della doppia sfida contro i tedeschi del Friburgo, un inedito per la squadra piemontese che parte con i favori del pronostico per sfatare il tabù ottavi di finale. L’ultima volta che la Juventus ha raggiunto la top-8 di un torneo continentale risale al 2019, quando – sempre con Massimiliano Allegri in panchina – un’altra tripletta, ma dell’ex compagno di Di Maria Cristiano Ronaldo, permise ai bianconeri di sconfiggere 3-0 l’Atletico Madrid rimontando lo 0-2 subito al Wanda Metropolitano.
Da quella sfida in avanti, fino a giovedì sera, Bonucci e compagni non avevano più passato un turno a eliminazione diretta, venendo eliminati – sempre agli ottavi – da Lione, Porto e Villarreal, giocando sempre il ritorno in casa da testa di serie di Champions dopo la vittoria nel girone. Questa volta la gara decisiva sarà invece in trasferta, il 16 marzo, data per cui Allegri spera nel recupero di altri due big come Pogba e Chiesa, assenti in Francia, ma soprattutto in una versione così strabiliante di Angel Di Maria, giocatore chiave per sognare la finale di Budapest, a sei anni di distanza dalla dolorosa sconfitta di Cardiff contro il Real Madrid