Senza Celik, Wijnaldum e Dybala, tutti rimandati al 2023. La Roma che si appresta a chiudere il suo 2022 è sostanzialmente la stessa squadra della scorsa stagione, con Belotti e Matic in più, ma senza Mkhitaryan e Veretout. Primo ostacolo: il Betis di Pellegrini, ad una settimana dall’1-2 con beffa che ha complicato la corsa europea dei giallorossi. Servono punti al Benito Villamarin in un girone che vede gli uomini di Mourinho in terza posizione, ad una lunghezza dal Ludogorets e a sei dagli spagnoli. L’allenatore portoghese però non cerca alibi: “Ho imparato a piangere meno di quel che facevo prima – spiega nella conferenza stampa della vigilia -. Ora so convivere con la realtà delle cose. Ci sono i ricchi, i poveri e i meno ricchi. I poveri giocano una partita alla settimana, i ricchi cambiano dieci giocatori e possono giocare sempre. I meno ricchi hanno le stesse partite e sono in difficoltà ed è questa l’esperienza che sto vivendo”. Poi c’è il problema dei gol. Paulo Dybala ha messo lo zampino in sei delle otto reti su azione della Roma in campionato. Mancano i gol di Abraham e Zaniolo, squalificato contro il Betis.
La Roma è la squadra dei maggiori cinque campionati europei 2022/23 che ha la differenza più ampia (6.92) tra Expected Goals (18.92) e gol effettivamente realizzati (12). L’allenatore però non punta il dito direttamente sull’inglese: “C’è un problema di squadra, non faccio analisi sul singolo – spiega il tecnico -. Dobbiamo segnare per vincere le partite, dobbiamo avere più efficacia e questa arriverà”. Spazio al 3-4-2-1 con Pellegrini sicuro di una maglia. Senza lo squalificato Zaniolo, è corsa a tre con Shomurodov, El Shaarawy e Belotti (favorito). Tammy Abraham invece cerca il gol della svolta. A centrocampo dovrebbero essere confermati Matic e Cristante con Zalewski e Spinazzola sulle fasce. Non si cambia in difesa dove Mancini, Smalling e Ibanez partiranno dal 1′. Kumbulla è recuperato, ma il tecnico punta sui titolarissimi.
