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Faccia piena di Smalling. Ma per Collum è mani e arriva un incredibile rigore per il Borussia Monchengladbach nell’ultimo minuto di recupero. 1-1 e la Roma perde due punti che potevano essere già decisivi per il passaggio del turno in un girone comunque complicato. L’arbitro scozzese, peraltro tra i più esperti e considerati (ha diretto più volte in carriera nella fase a eliminazione diretta di Champions), prende un abbaglio incredibile, ma il vero scandalo lo serve la Uefa. In Europa League, infatti, almeno per quanto riguarda la fase a gironi, non c’è la Var.
E senza tecnologia, si sa, è un altro calcio: errori grossolani come quello di stasera all’Olimpico vengono regolarmente evitati in Champions e nei maggiori campionati europei, inconcepibile che non si possa implementare la Var anche nella seconda competizione europea, che rischia così, col susseguirsi di episodi del genere, di perdere ulteriormente valore e prestigio agli occhi dei club. La giustificazione di Ceferin e soci è ben chiara: una questione non solo di costi, ma anche di carenze di strutture adeguate in alcuni stadi disseminati a tutte le latitudini del continente e di scarsa formazione in termini di tecnologia Var di alcuni fischietti di federazioni minori. E’ vero, la Var non ha risolto tutti i problemi: dopo episodi imbarazzanti come quello che ha danneggiato la Roma, però, ci si attendono polemiche e soluzioni immediate.
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