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Non deve essere stato facile per il traduttore ucraino impegnato nella conferenza stampa di Fonseca e Pellegrini tradurre quell’espressione “Due piccioni con una fava” usata dal numero 7 giallorosso per sintetizzare il valore dell’impegno contro lo Shakhtar Donetsk. A precisa domanda sulle esperienze fin qui deludenti di molte italiane in Europa, Pellegrini ha risposto: “Speriamo di non rientrare nel trend negativo e di batterli due volte“. Due piccioni con una fava appunto. Nel tentativo di ostacolare Roma e Milan, ci sono Shakhtar Donetsk e Manchester United. Sfide da Champions, e si può dire che le italiane fortunate proprio non lo sono state a Nyon. Specialmente se consideriamo che il Tottenham tra ottavi e sedicesimi ha trovato Dinamo Zagabria e Wolfsberger mentre il Leicester è uscito contro il modesto Young Boys. Ma la sorte ha subito messo Roma e Milan di fronte ad avversari forti e competivivi. Una cosa è certa: passare il turno equivale a garantirsi una prateria o quasi. Soprattutto facendo fuori il Manchester United che in Premier League viene dalla vittoria nel derby col City con un 2-0 che lascia poco margine alle discussioni sulla forza degli uomini di Solskjaer. Rashford e compagni sono i grandi favoriti per la vittoria finale ma il Milan è reduce dalla bella vittoria contro l’Hellas Verona che ha restituito morale e convinzioni. La sfida dal fascino antico vedrà i rossoneri a caccia del risultato ad Old Trafford. Diavolo contro diavolo in una partita che in passato ha regalato momenti memorabili. L’ultima volta che le due squadre si sono affrontate in Europa, il Milan era in top 10 del Ranking Uefa e Psg, Borussia Dortmund e Manchester City non erano altro che squadre perse nei bassifondi del panorama europeo. Oggi il Milan è 54esimo e in ottica Champions League, la probabile quarta fascia sarà un problema da cancellare al più presto. Magari a partire già da domani.
E chi è in lotta per la Champions ma prima vuole pensare all’Europa League è anche la Roma di Paulo Fonseca che affronta lo Shakhtar come spesso le è capitato di fare negli ultimi quindici anni. L’ultimo precedente porta la firma di Edin Dzeko, rappresentò l’inizio della cavalcata che terminò in semifinale e fu la prima volta di Paulo Fonseca (da avversario) all’Olimpico. Domani ci tornerà , Dzeko sarà in panchina recuperato al suo fianco e di fronte ci saranno quei Taison, Marlos e Ismaily che conosce bene. Il tecnico portoghese ha definito quella ucraina come la “squadra più forte in Europa nel contropiede“. Ma è anche quella più imprevedibile, capace di battere due volte su due il Real Madrid e di subire nel giro dello stesso mese dieci gol dal Moenchengladbach segnandone zero in due gare. Tornerà il terzetto – se non titolare, quantomeno di ruolo – formato da Mancini, Smalling e Kumbulla con Cristante al ritorno in mediana. Poi il dubbio Borja Mayoral che nell’ultima uscita ha convinto poco. Ma con Dzeko in procinto di rientrare, dare fiducia allo spagnolo può fruttare. Chiedere all’altra ex di Fonseca – il Braga – per maggiori informazioni.
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