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A Nyon ci sarà anche la Roma, aspettando il Milan. Paulo Fonseca non bada ai ricordi (“Qui è casa mia”) e batte il suo ex Shakhtar Donetsk per 2-1 portando sul 5-1 il risultato complessivo dopo il 3-0 dell’andata. Più equilibrio a Kiev rispetto all’andata ma alla fine a sorridere e a portare a casa preziosi punti ranking e la qualificazione è la squadra giallorossa che si presenta con un turn over moderato (fuori Pellegrini e Mancini) e con Borja Mayoral, al centro dell’attacco e autore di una doppietta che gli consente di agganciare il primo posto della classifica marcatori della competizione. L’ultimo a riuscirsi in casa giallorossa fu proprio Edin Dzeko che oggi in coppa fa panchina senza troppi rimpianti o discussioni lasciando la scena al criticato collega spagnolo. Apre Borja, chiude Borja, nel mezzo il pareggio di Moraes che spaventa poco una squadra che sa chiudere i giochi e gestire la rotazione con Calafiori (al ritorno dopo diversi mesi) in campo al posto di Spinazzola.
Dopo le eliminazioni europee di Inter, Juventus, Napoli, Atalanta e Lazio, c’è una italiana che ha preso sul serio l’Europa League. Per la prima volta la Roma supera gli ottavi di finale dell’Europa League (intesa come nuova competizione, erede della Coppa Uefa) e lo fa con un doppio confronto agevole. Tutt’altro che agevole era l’avversario che in Champions League ha battuto due volte il Real Madrid e fermato ed eliminato l’Inter. Subendo dieci gol in due partite contro il Moenchengladbach, pure. Ma questo è un altro discorso e il lato oscuro dello Shakhtar è stato inquadrato benissimo da Fonseca che si gode un Cristante centrale sempre più a suo agio e un Carles Perez rigenerato nella ripresa. Ora il riposo, poi il Napoli. Nel mezzo il sorteggio di Nyon, per scrutare il futuro in una stagione che può regalare sorprese.
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