La stagione della Dea, di fatto, finisce qui. Fuori anche dall’Europa League per mano di un Lipsia non certo imbattibile ma di alto livello, l’Atalanta deve fare i conti con quella che, dati alla mano, sarà a prescindere da come finirà la peggior stagione per ambizioni e aspettative sotto la gestione di Gasperini. Fuori dalla prossima Champions League a meno di un miracolo, e se le cose non migliorano in questo rush finale out anche dall’Europa League con la Conference in bilico. Non erano queste le attese di un’estate in cui – e per la verità anche tra ottobre e dicembre – si era tirata fuori ancora una volta l’abusata parola scudetto. Ma il rischio è quello di restare a mani vuote su tutti i fronti e questa delusione europea dovrà essere metabolizzata in fretta per far sì che le cose non precipitino ulteriormente e che non si chiuda un ciclo forse irripetibile.
Contro i tedeschi i ragazzi di Gasperini giocano una partita giudiziosa, ma faticano a imporsi. L’ostacolo era duro, ma la sensazione di arrendevolezza e quasi di mancanza di stimoli è stata palpabile. Gli ospiti hanno colpito al momento giusto e sfruttato le debolezze di una squadra che ha girato forse oltre il limite del proprio motore. E così, Nkunku è il giustiziere dei nerazzurri e costringe l’Atalanta a dover rimontare in qualche modo in campionato. Il quarto posto è più che è andato, a causa anche di una certa voglia di concentrarsi sulla coppa. Ora è andata anche quella, per rigiocarla il prossimo anno, stavolta dall’inizio, bisognerà fare un finale di stagione importante. È game over, è fine di un’era, oppure l’Atalanta saprà risollevarsi da questa stagione maledettamente normale?