Un anno di assenza dalle coppe europee per una realtà come l’Atalanta non è vissuto in modo doloroso, ma da queste parti si erano abituati bene. E Gasperini, che è rimasto per quello che sta diventando un ciclo ormai infinito, ha subito riportato la Dea nei palcoscenici più prestigiosi, dopo le splendide avventure in Champions adesso c’è di nuovo l’Europa League, e questa volta la sensazione è quella che si proverà davvero ad arrivare più in fondo possibile. Aria europea che i nerazzurri respirano dopo aver dovuto ancora fare i conti con il mal di trasferta in campionato: zero punti nelle ultime due, tra Frosinone e Fiorentina, e adesso si torna al Gewiss Stadium, dove fin qui si era giocato (e vinto) solo col Monza.
Gasperini perde Scamacca per l’appuntamento europeo e spera che il problema fisico possa impattare il meno possibile sulla stagione dell’attaccante ex Sassuolo e West Ham, che già aveva dimostrato di essere in gran forma. Ma ci sono tanti interpreti lì davanti, anche se al momento con El Bilal Touré anche lui ai box, di prime punte vere ne latitano. La forza di questa squadra, però, è il gruppo e la capacità di trovare il gol da parte dei centrocampisti e dei trequartisti, e così ci si attende tanto da, per fare un nome, Koopmeiners, ma anche da De Ketelaere, entrambi titolari contro i polacchi del Rakow, una formazione da non sottovalutare: insidiosa e matura, non ha superato i preliminari di Champions ma nella seconda coppa europea può sicuramente dire la sua. E allora il Gasp ha fatto bene in conferenza stampa ad avvertire i suoi del pericolo che può arrivare da est, conscio che bisogna cominciare coi tre punti subito in un girone poi non così agevole sulla carta. Perché quest’anno, anche se nessuno lo vorrà dire, la possibilità di divertirsi fino in fondo in Europa non è assolutamente un diversivo, ma è messa sullo stesso piano del campionato.